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Wikiradio 218 - Anton Giulio Mancino - Pier Paolo Pasolini e il romanzo delle stragi - 14-11-2012.mp3 (Size: 19.74 MB)
DescriptionWikiradio 218 - Anton Giulio Mancino - Pier Paolo Pasolini e il romanzo delle stragi [Mp3 Ita] [TNTvillage] Wikiradio Wikiradio costruisce giorno per giorno una sorta di almanacco di cose notevoli ed utili da sapere per orientarsi nella nostra modernità. Ogni puntata racconta un evento accaduto proprio nel giorno in cui va in onda, intrecciando il passato con il presente, la memoria storica con ciò che oggi essa significa per noi. 14-14-2012 ANTON GIULIO MANCINO racconta PIER PAOLO PASOLINI E IL ROMANZO DELLE STRAGI Era il 14 novembre del 1974 quando Pasolini, sulle colonne del Corriere della Sera, scriveva di sapere. Diceva di conoscere i motivi dei golpes e delle stragi, i nomi dei mandanti e degli esecutori, di aver compreso le strategie e le fasi della tensione che anche in quell’anno maledetto, carico di violenza e di morte, avevano contaminato intimamente la vita politica, la vita sociale e quella privata di ogni italiano. Anni quelli in cui la quotidianeità fatta di bombe e assassinii faceva paura a molti; mentre ad altri, molti pure quelli, quella quotidianeità sembrava solamente lo stretto vicolo del presente che porta alla grande piazza del domani: ed eccoli li, in tanti, sempre di più, proprio nelle piazze a gridare il loro dissenso ed i loro sogni. Tutti comunque troppo ignari o ignoranti di quella insinuosa trama eversiva che sembrava ora vacillare ora aver raggiunto il suo apice. "Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere). Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti. Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974). Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968, e, in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del referendum. Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neofascisti, anzi neonazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine ai criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi bruciavano), o a dei personaggi grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli. Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killers e sicari. Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che rimette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero. Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il "progetto di romanzo" sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il 1968 non è poi così difficile..." Dal "Corriere della sera" del 14 novembre 1974 col titolo "Che cos'è questo golpe?" Casablanca (1942) di Michael Curtiz As times goes by cantata da Dooley Wilson. ANTON GIULIO MANCINO, ricercatore universitario, critico cinematografico, saggista, insegna Semiologia del Cinema e degli Audiovisivi e Realizzazione di Documentari presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Macerata dove è strutturato, e Semiologia del Cinema e degli Audiovisivi presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bari. Membro del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) e della Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica (FIPRESCI), dal 2001 al 2004 e dal 2009 al 2012 è selezionatore della Settimana Internazionale della Critica della Mostra del Cinema di Venezia. E’ autore dei volumi Angeli selvaggi. Martin Scorsese, Jonathan Demme c/o Hollywood Usa (prefazione di Roger Corman, Chieti, 1995), Francesco Rosi (con Sandro Zambetti, Milano, 1998), John Wayne (Roma, 1998), Il processo della verità. Le radici del film politico-indiziario italiano (Torino, 2008), Sergio Rubini 10 (con Fabio Prencipe, Alessandria, 2011), curatore del volume Sergio Rubini. Intervista (con Fabio Prencipe, Foggia, 2000) e Giancarlo Giannini. Il fascino discreto dell’interprete (con Gianni Volpi, Nardò, 2002). Di prossima pubblicazione: La recita della storia. Il cinema di Bellocchio da Moro a Mussolini (Bulzoni, 2012). I suoi più corposi contributi, apparsi su volumi o riviste, riguardano principalmente il cinema italiano e americano, il melodramma e in generale sui generi cinematografici, il cinema politico e irapporti tra cinema, storia e letteratura. File Details Audio Bitrate.: 96Kbps Related Torrents
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