Wikiradio 242 - Giuseppe Parlato - La Giornata della fede alla Patria - 18-12-2012.mp3

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Wikiradio 242 - Giuseppe Parlato - La Giornata della fede alla Patria [Mp3 Ita] [TNTvillage]



Wikiradio
Anno: dal 2011
Genere: Cultura
Durata: LUN - VEN 14.00 - 14.30
Rete: Radio 3
A cura di Federica Barozzi
con Giancarlo Mancini, Clementina Palladini e Lorenzo Pavolini
Le musiche sono scelte dalla redazione di Musicatre





Wikiradio costruisce giorno per giorno una sorta di almanacco di cose notevoli ed utili da sapere per orientarsi nella nostra modernità. Ogni puntata racconta un evento accaduto proprio nel giorno in cui va in onda, intrecciando il passato con il presente, la memoria storica con ciò che oggi essa significa per noi.
Dalla storia all'economia, dal cinema alla scienza, la letteratura, il teatro, le arti visive, la musica, i grandi momenti che hanno segnato un punto di svolta raccontati da esperti, studiosi, critici, con spezzoni di repertorio, sequenze cinematografiche, brani musicali, in un articolato mosaico che vuole restituire agli ascoltatori tutti i significati possibili di un avvenimento.
Il nome ricorda volutamente Wikipedia, infatti il programma auspica di creare una libera enciclopedia di voci narranti.







18-12-2012

GIUSEPPE PARLATO

racconta

LA GIORNATA DELLA FEDE ALLA PATRIA


Il 3 ottobre 1935 il Regno d'Italia, dopo l'Incidente di Ual Ual, attaccò l'Etiopia invadendo direttamente il suo territorio. Il 6 ottobre 1935 la Società delle Nazioni condannò ufficialmente l'attacco italiano, condanna formalizzata quattro giorni dopo dall'assemblea delle Nazioni Unite che istituì un comitato composto da diciotto membri incaricati di studiare le misure da prendere contro l'Italia. Il 3 novembre furono approvate le sanzioni discusse dal comitato decidendone l'entrata in vigore il 18.
Le sanzioni non furono efficaci, in quanto moltissime nazioni non facevano parte della Società e, d'altro canto, numerosi membri (compresi alcuni dei maggiori) non tennero rigidamente conto delle disposizioni. Inoltre le sanzioni erano limitate e non prevedevano limitazioni nel commercio delle materie prime più importanti, come il petrolio e il carbone. Le sanzioni vietarono l'esportazione all'estero di prodotti italiani e il divieto all'Italia di importare materiali utili per la causa bellica, ma non riguardarono materie di vitale importanza, come ad esempio il petrolio e il carbone di cui l'Italia non disponeva. Gran Bretagna e Francia argomentarono infatti che la mancata fornitura di petrolio all'Italia poteva essere facilmente aggirata ottenendo rifornimenti dagli Stati Uniti d'America e dalla Germania, che non erano membri della Società. Infatti gli Stati Uniti, pur condannando l'attacco italiano, ritenevano inappropriato che le sanzioni fossero state votate da nazioni con imperi coloniali come Francia e Gran Bretagna.
La deliberazione delle pur blande sanzioni fece esplodere il risentimento dei cittadini italiani contro la Società delle Nazioni provocando la mobilitazione interna: si iniziò a raccogliere metalli utili per la causa bellica. L'Italia, per rispondere alle sanzioni diede il via alla campagna "Oro alla Patria" e un mese dopo la deliberazione della Società delle Nazioni, il 18 dicembre 1935 fu proclamata la "Giornata della fede, giorno in cui gli italiani diedero vita a una grande e spontanea mobilitazione per donare le proprie fedi nuziali al fine di sostenere i costi della guerra e far fronte alle difficoltà delle sanzioni.
La cerimonia principale si svolse all'Altare della Patria a Roma. La prima a donare la propria fede unitamente a quella del marito fu la regina Elena del Montenegro. Ad essa seguirono Rachele Mussolini insieme a numerose popolane di Roma. La moglie di Mussolini ricordò nelle sue memorie di aver inoltre donato mezzo chilo d'oro e due quintali e mezzo d'argento, frutto dei doni ricevuti da Mussolini come Capo di Stato. Nella sola Roma furono raccolte più di 250.000 anelli, mentre a Milano furono circa 180.000.
Molti personaggi autorevoli del tempo, anche chi non appoggiava il regime, descrivono la cerimonia come la massima espressione patriottica di massa italiana di tutti i tempi, e non mancarono i donatori d'oro illustri: dai reali (la Regina Elena dona la propria fede, il Re dei lingotti d'oro e il principe Umberto il Collare dell'Annunziata), ma anche Guglielmo Marconi (fede e medaglia da senatore), Luigi Pirandello (la medaglia del Premio Nobel) e Gabriele D'Annunzio (la fede e una cassa d'oro). Luigi Albertini e Benedetto Croce donarono le loro medagliette da senatori. Anche le gerarchie ecclesiastiche invitarono il proprio clero a prendere parte alla campagna. Furono raccolte complessivamente 37 tonnellate d'oro e 115 d'argento che furono inviate alla Zecca dello Stato come patrimonio nazionale.





Giornale Luce del 24/12/1935

I due marescialli (1961) di Sergio Corbucci

"Non ti scordar di me" di Beniamino Gigli.





GIUSEPPE PARLATO è nato a Milano il 29 maggio 1952, ordinario di Storia contemporanea. Si è laureato nel 1974 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, discutendo una tesi in Storia del Risorgimento. Nel 1980 è diventato ricercatore confermato presso il Dipartimento di Studi politici, presso la cattedra di Storia contemporanea del Prof. Renzo De Felice. Ha collaborato a livello di ricerca e di didattica con l’Istituto di Studi storici e politici della Luiss. Dal 1992 al 1994 ha insegnato Storia del sindacalismo e del movimento operaio presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Camerino. Dal 1997 ha insegnato presso la Facoltà di Scienze Politiche della Libera università “San Pio V”. Vincitore del concorso a posti di professore universitario di ruolo di I fascia, dal giugno 2001 è professore straordinario di Storia contemporanea presso la Facoltà di lingue e Letterature straniere della Libera Università “S. Pio V” di Roma. Nel marzo 2002 è stato nominato Presidente del Comitato Ordinatore della Facoltà di Lingue e Letterature straniere del medesimo Ateneo. Ottenuta la conferma a professore ordinario, nel novembre 2004 è stato eletto Preside della medesima Facoltà. Il 18 ottobre 2006 è stato eletto Rettore della Libera Università “San Pio V” di Roma per il triennio 2006-2009.



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