Wikiradio 216 - Marcello Flores - Lev Trotzky - 12-11-2012.mp3

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Wikiradio 216 - Marcello Flores - Lev Trotsky [Mp3 Ita] [TNTvillage]



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Wikiradio

Anno: dal 2011

Genere: Cultura

Durata: LUN - VEN 14.00 - 14.30

Rete: Radio 3

A cura di Federica Barozzi

con Giancarlo Mancini, Clementina Palladini e Lorenzo Pavolini

Le musiche sono scelte dalla redazione di Musicatre



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Wikiradio costruisce giorno per giorno una sorta di almanacco di cose notevoli ed utili da sapere per orientarsi nella nostra modernità. Ogni puntata racconta un evento accaduto proprio nel giorno in cui va in onda, intrecciando il passato con il presente, la memoria storica con ciò che oggi essa significa per noi.

Dalla storia all'economia, dal cinema alla scienza, la letteratura, il teatro, le arti visive, la musica, i grandi momenti che hanno segnato un punto di svolta raccontati da esperti, studiosi, critici, con spezzoni di repertorio, sequenze cinematografiche, brani musicali, in un articolato mosaico che vuole restituire agli ascoltatori tutti i significati possibili di un avvenimento.

Il nome ricorda volutamente Wikipedia, infatti il programma auspica di creare una libera enciclopedia di voci narranti.



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12-11-2012



MARCELLO FLORES



racconta



LEON TROTSKY



Con la malattia e la morte di Lenin, Stalin e il gruppo attorno a lui (che inizialmente, nel periodo della cosiddetta trojka, includeva anche le frazioni di Lev Kamenev e Grigorij Zinov'ev) furono in grado di consolidare il proprio controllo sul Partito e sullo Stato. Il 1924 è l'anno della lotta contro il trotskismo, un feroce scontro formalmente ideologico in cui, senza risparmio di colpi bassi (con accuse reciproche molto dure sul ruolo avuto dai vari dirigenti nell'Ottobre, negli anni precedenti e negli anni successivi), viene portata avanti l'emarginazione dell'ala trotskista (che inizia a farsi chiamare "Opposizione di sinistra"), fino all'ottenimento delle dimissioni di Trotsky dal posto di Commissario del Popolo alla Guerra e agli Affari della Marina (gennaio 1925).

Trotsky aveva infatti approfondito la sua teoria della Rivoluzione Permanente (che aveva peraltro già preso le mosse subito dopo la fallita rivoluzione del 1905), che si poneva in netto contrasto con la politica stalinista di costruire il "socialismo in un solo paese". I punti decisivi della polemica dell'Opposizione in quegli anni sono la critica al regime autoritario vigente nel Partito, la critica allo sviluppo di deformazioni burocratiche nell'apparato statale sovietico, l'opposizione allo sviluppo di una nuova borghesia in seguito al prolungamento eccessivo delle misure di mercato (NEP); sul piano delle rivendicazioni, il gruppo di Trotsky chiede una politica di forte industrializzazione, un piano di collettivizzazione volontaria nelle campagne (da realizzarsi in tempi lunghi) e, soprattutto, la promozione su scala mondiale di nuove rivoluzioni proletarie (Cina, Germania), viste come unica soluzione ai pericoli di involuzione del regime interno dell'URSS.

Dopo la brusca rottura della trojka e la costituzione di un nuovo blocco Stalin-Bucharin che allontana da ogni posizione di potere le frazioni Kamenev e Zinov'ev (forti soprattutto a Leningrado), queste ultime formano nel 1926, insieme ad altri gruppi minori, un'alleanza con il gruppo di Trotsky che sarà conosciuta come Opposizione Unificata.

Si apre una fase di scontri sempre più violenti tra il gruppo al potere e i gruppi oppositori, che contavano su decine se non centinaia di migliaia di sostenitori nel Partito e nel sindacato.

Nell'autunno 1927 l'Opposizione decide di organizzare in forma autonoma la celebrazione del decimo anniversario della Rivoluzione d'Ottobre; è da parte di Trotsky e dei suoi alleati un tentativo di una prova di forza nei confronti del regime staliniano in formazione. In piazza nelle principali città del Paese (e specialmente a Mosca e Leningrado) scendono migliaia di persone sotto le bandiere dell'Opposizione Unificata, che si scontrano con sostenitori di Stalin e con le milizie statali: le dimostrazioni degli oppositori sono disperse con la forza. Pochi giorni dopo, il 12 novembre 1927, Trotsky e Zinov'ev sono espulsi dal partito Comunista Sovietico, lasciando Stalin alla guida indiscussa dell'Unione Sovietica (Kamenev sarà espulso poche settimane dopo e in seguito sarà liquidato anche l'alleato Bucharin).

Piegata l'Opposizione e iniziata la persecuzione sistematica dei suoi militanti, Trotsky venne esiliato ad Alma Ata (oggi nel Kazakistan) il 17 gennaio 1929.

Fu poi espulso e si spostò dalla Turchia alla Francia e alla Norvegia, stabilendosi finalmente in Messico su invito del pittore Diego Rivera: visse ad un certo punto nella casa di Rivera, e in un altro momento in quella della moglie del pittore, l'artista Frida Kahlo, con cui ebbe una breve relazione.

Il 31 dicembre 1933 incontrò Simone Weil, che si offrì di ospitarlo per alcuni giorni, assieme alla moglie, nel suo appartamento di Parigi: Trotsky ne approfittò per organizzarvi una riunione clandestina, con vari esponenti dei partiti francesi, che si concluse con uno scontro verbale fra lui e la stessa Weil, la quale era su posizioni anarchiche.

Ebbe una discussione con Rivera e nel 1939 si spostò in una residenza sua. Il 24 maggio 1940, Trotsky sopravvisse a un raid nella sua casa da parte di sicari stalinisti capitanati dal pittore Siqueiros.

Mentre era a casa sua, a Coyoacán (un sobborgo di Città del Messico), il 20 agosto 1940, venne aggredito alle spalle da Ramón Mercader, rivelatosi un agente stalinista, che gli sfondò il cranio usando una piccozza. Trotsky morì il giorno seguente.



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frammenti della voce di Trotzkij

e brani della sua opera letti da Claudio De Pasqualis



Waltz da Suite orchestrale op. 31A



Plays medvedya (Danza dell'orso) di Dmitri Shostakovic.



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MARCELLO FLORES insegna Storia contemporanea e Storia comparata alla facoltà di Lettere dell'Università di Siena, dove dirige anche il Master in Human Rights and Humanitarian Action. È stato direttore della rivista "I viaggi di Erodoto" e collabora con la rivista "il Mulino". Fa parte del comitato scientifico per la pubblicazione dei documenti diplomatici italiani sull'Armenia. Ha pubblicato: L'immagine dell'Urss. L'occidente e la Russiadi Stalin (il Saggiatore 1990), L'età del sospetto. I processi politici della guerra fredda (il Mulino 1995), 1956 (il Mulino 1996), In terra non c'è il paradiso. Il racconto del comunismo (Baldini&Castoldi 1998), Storia, verità, giustizia. I crimini del XX secolo (a cura di, Bruno Mondadori 2001), Il secolo-mondo. Identità e globalismo nel XX secolo (il Mulino 2002), 1917 (Einaudi, 2007), Il genocidio degli Armeni (Il Mulino, 2007), Storia dei diritti umani (Il Mulino, 2007), La fine del comunismo (Bruno Mondadori, 2011).



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