Trilussa. Storia d'amore e di poesia - Parte 1 di 2 - PDTV-Xvid-Ita-Mp3[MT].aviseeders: 10
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Trilussa storia d'amore e di poesia (2013) – Parte Prima
Titolo originale: Trilussa - Storia d'amore e di poesia Paese: Italia Anno: 2013 Formato: Miniserie TV Episodi: 2 Durata: 200 minuti totali Genere: Drammatico Regia: Lodovico Gasparini Soggetto: Liberamente tratto da "Trilussa" libro autobiografico Sceneggiatura: Peter Exacoustos, Paolo Logli, Alessandro Pondi Fotografia: Saverio Guarna Montaggio: Carla Simoncelli Musiche: Stelvio Cipriani Scenografia: Lorenzo Baraldi Costumi: Valter Azzini Produttore: Alessandro Carbone (Rai), Paola Foffo (Rai), Guido Lombardo Produzione: Rai Fiction, Titanus Trasmesso da: Rai Uno Data di uscita: 11 e 12 marzo 2013 Trama: Roma, 1937. Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa, è una gloria dei romani con i suoi versi e le sue fiabe per l’infanzia in romanesco. Il poeta ha ormai sessantasei anni e si avvia verso l’ultima fase della sua vita. Una vita intensa la sua, donnaiolo incallito, sempre inseguito dai creditori. Vive in una casa-studio nel ghetto ebraico di Roma, assistito dall’inseparabile sua governante Rosa, che è a servizio da lui da oltre vent’anni. La casa in cui è in affitto Trilussa è di proprietà del conte Osvaldo Della Rocca, amico ed estimatore di Trilussa, che chiude spesso un occhio sui ritardi e gli arretrati degli affitti del poeta. Il conte Della Rocca vive in un grandioso palazzetto nobiliare dall’altra parte della stessa piazza, assieme alla sua amante Marisa Mars, divetta del cinema e del teatro, un passato da popolana che si è saputa “muovere” nelle stanze giuste. Una sera, dopo un trionfale spettacolo al Teatro Nazionale di un’opera del vate Gabriele D’Annunzio, il conte Della Rocca dà un suntuoso ricevimento nel suo palazzo a cui partecipa la nobiltà e l’alta borghesia romana. Nell’occasione Trilussa non perde l’occasione di irretire l’odiata Marisa Mars, ricordandole davanti a tutti le sue umili origini e la sua capacità di essersi fatta strada grazie agli uomini con cui è stata. Marisa fa su tutte le furie, e pretende le scuse immediate di Trilussa, sostenendo che una diva come lei non ha bisogno di un’artista vernacolare come Trilussa per diventare una diva. Sharing Widget |