Nina Simone - Gold

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Nina Simone - Gold (Size: 768.17 MB)
 01. Feeling Good.flac16.19 MB
 02. My Baby Just Cares for Me.flac15.41 MB
 03. I'm Gonna Leave You.flac14.2 MB
 04. Nobody Knows You When You're Down And Out.flac14.94 MB
 05. Love Me Or Leave Me.flac22.81 MB
 06. Don't You Pay Them No Mind.flac17.56 MB
 07. I Love Your Lovin' Ways.flac15.13 MB
 08. Mood Indigo.flac13.42 MB
 09. See Line Woman.flac16.14 MB
 10. Break Down And Let It All Out.flac16.1 MB
 01. I Put A Spell On You.flac14.02 MB
 02. Don't Let Me Be Misunderstood.flac16.91 MB
 03. I Loves You Porgy.flac12.95 MB
 04. Don't Explain.flac20.92 MB
 05. The Other Woman.flac15.35 MB
 06. What More Can I Say.flac15.78 MB
 07. Night Song.flac18.55 MB
 08. Black Is The Color Of My True Love's Hair.flac17.67 MB
 09. Keeper Of The Flame.flac18.37 MB
 10. strange fruit.flac14.02 MB
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Description

Nina Simone - Gold [Flac Cue M3u][TNTvillage] [Tntvillage.Scambioetico]
















Artista: Nina Simone
Titolo: Gold
Anno: 2004
Genere: Jazz
Etichetta: UCJ
Formato: Flac + cue









"If I had to be called something, it should have been
a folk singer, because there was more folk and blue
than jazz in my playing"



"E' un personaggio sui generis, ma se proprio dovessimo etichettarla, la definiremmo una "freedom singer". Ecco cosa scrive Dave Marsh pochi giorni dopo la morte di Nina Simone, nella prefazione dell'autobiografia dell'artista "I Put a Spell on You".

Il suo vero nome è Eunice Kathleen Waymon e nasce a Tryon, nel North Carolina nel 1933, sesta di otto figli. Sua madre è una Metodista della chiesa Battista, suo padre alterna una serie di lavori, barbiere camionista, cuoco, ma la crisi economica del 1929, farà sentire le sue conseguenze anche nella famiglia Waymon, soprattutto perché la cittadina Tryon, dove Nina vive la sua infanzia, è una località per buona parte basata su una economia turistica.

Nonostante la povertà in una famiglia così numerosa, i primi ricordi familiari di Nina sono piacevoli e legati al cibo e alla musica: "Il mio primo ricordo, è di mia madre che canta. Quand'era in casa cantava sempre con una voce alta, squillante. Erano le canzoni degli incontri della chiesa Metodista e divennero la colonna sonora della mia infanzia. "I'll fly Away" e "If You Pray Right" oppure "Heaven Belongs to Me". Mentre cucinava mi faceve sedere sul piano di lavoro e mi dava un barattolo vuoto per dare la forma ai biscotti nell'impasto. E intanto cantava."

Nina comincia a suonare il piano il piano prestissimo, anche perché la musica in famiglia è parte della vita di tutti i giorni: suo padre suona la chitarra e l'armonica e dirige un coro in chiesa, sua madre suona il piano e canta, i fratelli e le sorelle sono più o meno tutti impegnati in cori di gospel o blues.

E' grazie a questo suo talento precoce,che diventa pianista ufficiale della sua parrocchia a soli sei anni. E' la musica sacra che le insegna il ritmo, un elemento essenziale che segnerà la sua carriera.

"La Chiesa mi ha insegnato il ritmo, e da allora è stata una parte vitale della mia musica. Mi piaceva soprattutto la sacralità di quella musica. Gli incontri di preghiera erano momenti di grande commozione, con la gente che cantava e URLava tutta la notte. La musica che veniva fuori aveva un ritmo incredibile, sembrava come se venisse direttamente dall'Africa [...] Qualche volta le donne dovevano essere portate all'ospedale, tanto erano sconvolte."

Sarà la famiglia dove la madre di Nina lavora come donna di servizio, che si rende conto dello speciale talento musicale della bambina e decide di pagarle lezioni di piano per un anno.

L'insegnante che seguirà la piccola Nina è "Mizz Mazzy", il cui vero nome è Muriel Massinovitch. E' una signora inglese sulla cinquantina che si è trasferita a Tryon, dopo il matrimonio con un pittore russo. La casa, i quadri la musica classica, il profumo dei fiori hanno subito un effetto magico sulla bambina, che scopre una realtà nuova rispetto a quella a lei familiare. L'impatto con Bach è all'inizio traumatico, così complicato e differente da tutto ciò che ha fatto fino a quel momento, ma è con Bach che prenderà coscienza del suo progetto musicale:

"Ogni nota che suoni è legata alla successiva,ed ogni nota deve essere eseguita perfettamente o si perde l'effetto d'insieme. Una volta che capii la musica di Bach, non volli pensare ad altro, se non diventare una concertista; Bach mi ha portato a dedicare la mia vita alla musica, e fu Mrs Massinovitch che mi fece conoscere questo mondo. Avevo cominciato un viaggio che diventava più bello ed eccitante ogni giorno".

Ad undici anni, durante un recital nel comune della sua città, Nina è costretta ad assistere ad una scena che la turberà profondamente. Mentre si sta preparando per l'esibizione, i suoi genitori che siedono in platea, sono costretti ad alzarsi e cedere il posto ad una famiglia di bianchi. E' il suo primo atto di protesta pubblica: se vogliono che cominci a suonare, i genitori devono essere di fronte a lei. Così, tra l'imbarazzo generale, essi ritornano sedersi.

Come ultimo anno della scuola superiore frequenta la Juillard School, in preparazione al concorso per poter frequentare il Curtis Institute of Music di Philadelphia. Sostiene l'esame, ma non lo supera. "Quando fui rifiutata dal Curtis Institute fu come se tutte le promesse fatte da Dio, dalla mia famiglia, dalla mia comunità, fossero infrante, ero stata ingannata su tutto."

Comincia allora a dare lezioni private, con le quali riesce a mantenersi, ma quando viene a sapere che un suo allievo fa delle serate in un locale ad Atlantic City e guadagna molto più di lei, decide di provare anche lei. Prende i primi contatti con il Midtown bar di Atlantic City e si prepara ad affrontare questa nuova esperienza musicale.

Immaginando la disapprovazione materna per una scelta assolutamente in contrasto con l'esperienza religiosa così tanto radicata nella famiglia Waymon, Nina si preoccupa subito di crearsi un nome d'arte, con il quale nascondere, almeno per un po' la sua vera identità.

"Avevo avuto una volta un ragazzo ispanico che mi aveva soprannominata Nina, che in spagnolo significa "piccolina". Chico mi aveva chiamata così allora, e mi piaceva veramente il suono di quel nome. E mi piaceva anche il nome Simone, da quando avevo visto Simone Signoret in quei film francesi."

Al Midtown bar comincia nel 1954. Al primo ingaggio deve suonare dalle 9 di sera alle 4 di mattina, con un break di 15 minuti ogni ora. E' molto emozionata soprattutto per il repertorio. Decide di mettere insieme pezzi classici e pezzi popolari, improvvisando su ognuno.

"Così la prima sera chiusi gli occhi e suonai"

Alla fine della serata il gestore del bar le chiede perché non ha cantato e alla risposta di Nina "Sono solo una pianista", le viene risposto freddamente qualcosa come "o canti, o te ne vai". E' l'inizio della sua carriera come cantante.

Un pubblico sempre più numeroso affolla il Midtown bar per ascoltare Nina Simone.

Comincia intanto a suonare anche in altri clubs, nei dintorni di Philadelphia, fino ad approdare infine al Greenwich Village di New York.

Nel 1957 pubblica il suo primo album "Little Girl Blue", ma è con "I Loves You Porgy" di Gershwin, che entra ufficialmente a far parte del mondo della musica. Si allontana il suo sogno di diventare concertista, ma comincia da essere riconosciuta per strada.

Nel 1960 si sposa con Andy Stroud, un ex poliziotto che decide di diventare il suo manager. Nel 1962 nasce la loro figlia Lisa Celeste.

Durante gli anni sessanta prende parte ai movimenti per diritti civili e più tardi a quelli che inneggiano al potere nero. Il Village di New York è la "jazz scene" del momento. L'atmosfera culturale ed i suoi protagonisti, è così brevemente descritta: "C'era il jazz, con tipi come John Coltrane, Art Pepper, George Adams e molti altri che bazzicavano lì, cercando da divertirsi e un posto dove suonare, che poteva essere un club se erano pagati, o qualche casa, se volevano solo suonare. Attorno a loro, gravitando intorno alla musica, c'erano gli scrittori, i poeti e i pittori, persone importanti che sarebbero diventati miei amici. Langston Hughes, Jimmy Baldwin, Leroi Jones - era conosciuto con il nome di Amiri Baraka allora - Lorraine Hansberry, Godfrey Cambridge, Dick Gregory..."

Il pezzo "Mississipi Goddam" nasce di getto, dopo che Nina Simone viene a sapere dell'attentato bomba del 1963 in una chiesa battista dell'Alabama, che causa la morte di quattro bambine. La canzone non viene trasmessa in radio spesso, ma Nina Simone la proporrà in tutte le sue esibizioni dal vivo.

E' in onore della morte prematura di Lorraine Hansberry, la drammaturga afroamericana con la quale ha condiviso gli ideali per diritti civili e l'orgoglio di essere nera, che scrive la canzone "To Be Young,Gifted and Black", dall'omonimo lavoro teatrale di Lorraine Hansberry.

Essere giovani, avere talento ed essere neri,
oh che sogno meraviglioso
essere giovani, avere talento ed essere neri,
ascolta bene ciò che dico
Sai, in tutto il mondo
Ci sono miliardi di ragazzi e ragazze
Che sono giovani, hanno talento e sono neri
Non puoi negarlo
Con "Four Women", Nina Simone presenta invece un ritratto della femminilità nera, nei suoi diversi personaggi (Aunt Sarah, Saffronia, Sweet Thing e Peaches) e la canzone diventa presto un inno del movimento femminista afroamericano.

I dissidi con le case discografiche, il razzismo imperante e i problemi con il fisco, inducono Nina Simone a lasciare l'America. Prima soggiorna alle Barbados, poi si trasferirà in Liberia "Mother Africa", anche in seguito ai consigli della sua amica collega Miriam Makeba. Ha conosciuto la grande cantante africana nel '62, dopo un concerto della Makeba negli States:

"Andai nel camerino per salutarla, e dopo pochi minuti sembrava che ci conoscessimo da sempre. Miriam mi disse che aveva ascoltato dei miei dischi alla radio in Sud Africa alla fine degli anni cinquanta- cosa che stupì molto- e da quella volta voleva conoscermi. Mi piacque la sua musica da subito e lei anche di più. [...] era così diretta nelle cose che diceva e pensava, e allo stesso tempo così rilassata, così africana."

A Monrovia, dove si trasferisce con la figlia Lisa, è accolta come una star. Entra presto a far parte dei circoli più in vista della città. In Africa si sente a casa, abbandonando alle spalle tutti i problemi legati alla vita privata e al lavoro. Ecco come esprime la ritrovata gioia di vivere "In Liberia era come essere a casa e mi piaceva tutto di quel paese. Mi piaceva percorrere tre miglia in due ore per andare in città, durante la stagione delle piogge, quando la strada per la spiaggia diventava fango e la pioggia batteva cosi forte sul vetro della macchina che non si vedeva niente [...] E mi piacevano le feste, il divertimento, il vino di palma. La Liberia era la libertà; dopo essere stata moglie, madre, attivista e star allo stesso tempo per tutti quegli anni, ora ero solo una madre con sua figlia felice a scuola e nessuno a controllarmi e dire che cosa dovevo fare."

Dopo due anni anche il soggiorno africano si interrompe per un nuovo spostamento. Il motivo ufficiale è una istruzione adeguata per la figlia Lisa. Decide di trasferirsi con lei in Svizzera, per iscriverla ad un collegio. Nonostante la calda accoglienza dei fans europei che la riconoscono per strada, una profonda solitudine e nostalgia per l'Africa, l'assalgono.

"Dopo la Liberia, comunque, dovevo abituarmi alle facce bianche, e mi ci volle anche di più a smettere di affrontare le cose e le persone come se fossi in Africa. Dovevo ricordarmi di essere ritornata in Europa, dove le persone sono represse e riservate...."

Il primo tentativo di rientrare nel giro musicale, si dimostrerà disastroso; si affida ad una persona sbagliata che prima le promette una brillante carriera sotto la sua guida poi, dopo averla derubata e picchiata, la abbandonerà tramortita in un albergo di Londra.

Il tentato suicidio è il momento più disperato della sua vita, ma Nina Simone riesce a riprendere le redini della sua carriera, e lentamente, con ritrovata fiducia comincia una serie di tournées in Europa.

Uno spot di Chanel con la musica di "My Baby just Cares for Me" fa il giro di tutto il mondo e diventa un grande successo in pochissimo tempo.

La Francia diventa il paese di adozione di Nina Simone, dopo una vita intensa ed irrequieta come la sua. L'ultimo periodo lo trascorre nella sua casa A Carry-sur-le-Rouet vicino a Marsiglia, dove si spegne all'età di 70 anni, il 21 aprile del 2003.

"Non abbiamo altro scopo, per quanto mi riguarda, che riflettere il nostro tempo, le situazioni intorno a noi e le cose che sappiamo dire con la nostra arte, le cose che milioni di persone non sanno dire. Penso che questa sia la funzione dell'artista e, naturalmente, chi di noi è così fortunato, lascia un'eredità che sopravvivrà quando non ci saremo più". (N. Simone)

E Nina Simone, l'ha fatto, a modo suo.

A cura di Brunella Marinelli, Jazzitalia.net






01. Feeling Good
02. My Baby Just Cares For Me
03. I'm Gonna Leave You
04. Nobody Knows You When You're Down And Out
05. Love Me Or Leave Me
06. Don't You Pay Them No Mind
07. I Love Your Lovin' Ways
08. Mood Indigo
09. See Line Woman
10. Break Down And Let It All Out
11. This Year's Kisses
12. Ne Me Quitte Pas (If You Go Away)
13. Mississipi Goddam
14. Take Me To The Water
15. Work Song
16. I Hold No Grudge
17. I'm Going Back Home
18. Sinner Man



01. I Put A Spell On You
02. Don't Let Me Be Misunderstood
03. I Loves You Porgy
04. Don't Explain
05. The Other Woman
06. What More Can I Say
07. Night Song
08. Black Is The Color Of My True Love's Hair
09. Keeper Of The Flame
10. Strange Fruit
11. Don't Smoke In Bed
12. Wild Is The Wind
13. Little Girl Blue
14. One September Day
15. Tell Me More And More And Then Some
16. Blues On Purpose
17. Take Care Of Business
18. Gimme Some
19. Feeling Good
20. See Line Woman





questa incredibile canzone fu scritta da Nina Simone nel 1963, all'indomani dell'attentato razzista alla Sixteenth Street Baptist Church di Birmingham, in Alabama, in cui morirono per mano dei suprematisti bianchi quattro ragazzine afroamericane. I responsabili furono condannati all'ergastolo soltanto quarant'anni dopo.
Ed è anche una canzone su Medgar Evers e sul suo assassinio, avvenuto il 12 giugno dello stesso anno 1963.



Mississippi Goddam:

The name of this tune is Mississippi goddam
And I mean every word of it

Alabama’s gotten me so upset
Tennessee made me lose my rest
And everybody knows about Mississippi goddam

Alabama’s gotten me so upset
Tennessee made me lose my rest
And everybody knows about Mississippi goddam

Can’t you see it
Can’t you feel it
It’s all in the air
I can’t stand the pressure much longer
Somebody say a prayer

Alabama’s gotten me so upset
Tennessee made me lose my rest
And everybody knows about Mississippi goddam

This is a show tune
But the show hasn’t been written for it, yet

Hound dogs on my trail
School children sitting in jail
Black cat cross my path
I think every day’s gonna be my last

Lord have mercy on this land of mine
We all gonna get it in due time
I don’t belong here
I don’t belong there
I’ve even stopped believing in prayer

Don’t tell me
I tell you
Me and my people just about due
I’ve been there so I know
They keep on saying go slow!

But that’s just the trouble
Do it slow
Washing the windows
Do it slow
Picking the cotton
Do it slow
You’re just plain rotten
Do it slow
You’re too damn lazy
Do it slow
The thinking’s crazy
Do it slow
Where am I going
What am I doing
I don’t know
I don’t know

Just try to do your very best
Stand up be counted with all the rest
For everybody knows about Mississippi goddam

I made you thought I was kiddin’ didn’t we

Picket lines
School boy cots
They try to say it’s a communist plot
All I want is equality
For my sister my brother my people and me

Yes you lied to me all these years
You told me to wash and clean my ears
And talk real fine just like a lady
And you’d st

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