Ivano Fossati - Discanto (1990) [Flac][TNTVillage]

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Ivano Fossati - Discanto (1990) [Flac][TNTVillage] (Size: 237.76 MB)
 01. Lusitania.flac25.89 MB
 02. Discanto.flac26.19 MB
 03. Piumetta.flac21.89 MB
 04. Lunario di settembre.flac31.95 MB
 05. Italiani d'Argentina.flac26.32 MB
 06. Passalento.flac18.3 MB
 07. Confessione di Alonso Chisciano.flac24.98 MB
 08. Unica rosa.flac12.28 MB
 09. Albertina.flac9.68 MB
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Description

Ivano Fossati - Discanto




.: Dati Album :.

Artista: Ivano Fossati

Titolo: Discanto
Anno: 1990
Genere: Pop
Etichetta: Epic
Numero di catalogo: EPC 467079 2
Durata: 37:20.733 (mm:ss.ms) [98 816 340 campioni]
Formato: EAC V1.0 beta 2 (secure mode) | FLAC + CUE + LOG + M3U + ACCURIP + FOO_DR + ARTWORK (HQ) | 249 MB





01. Lusitania
02. Discanto
03. Piumetta
04. Lunario di settembre
05. Italiani d'Argentina
06. Passalento
07. Confessione di Alonso Chisciano
08. Unica rosa
09. Albertina

.: Credits :.

Artwork: Lapislapis
Lyrics by: Anna Lamberti Bocconi (tracks: 4, 7)
Lyrics by, Music by: Ivano Fossati
Photography by (ritratto di copertina): Maria Pia Giarrè
Producer, Recorded by, Mixed by: Allan Goldberg
Vocals Fiorella Mannoia (tracks: 3)
Phonographic Copyright (p): CBS Dischi S.p.A. – EPC 467079 2
Copyright ©: CBS Dischi S.p.A. – EPC 467079 2
Distributed by: CBS Dischi S.p.A. – EPC 467079 2
Made by: Pozzoli CD S.p.A.
Made by: CBS

.: Recensione :.
E' ancora un Fossati in stato di grazia quello che nel 1990 offre con Discanto un altro saggio di formidabile creatività, impreziosito da alcuni tortuosi intellettualismi letterari, che riguardano in particolare i testi di "Lunario di Settembre" e "Confessioni di Alonso Chisciano", la prima tratta da una sentenza di condanna per stregoneria datata 1647, con linguaggio tra il burocratico e il barocco, adeguato all'epoca, la seconda profonda riflessione psicologica sulle visioni e sui turbamenti di un Don Chisciotte fin troppo cosciente di se stesso. In entrambe queste ambiziose composizioni (parlare di canzoni è riduttivo), la gravità dei testi è comunque più che compensata da splendide musiche, e in particolare "Lunario di Settembre" contiene una parentesi incantevole per pianoforte e voce, sottotitolata "Dialogo fra l'inquisitore e un'imputata".
E' un disco "dotto" anche al di fuori di questi due episodi: basti pensare all'uso della chitarra tradizionale portoghese ("breguesa") nella suggestiva "Lusitania", che apre l'album con elaborate sequenze ritmiche di batteria e percussioni, e con una galleria di immagini, quasi mai paesaggistiche, ma sempre evocative e capaci di portarci in riva all'Atlantico, di fronte al mistero dell'ignoto ("È terra/ Compagni, è terra/ Terra secca da guardare/ Buona per camminarci sui ginocchi/ E per pregare... È terra dimenticata/ Da pagine intere/ Che ancora adesso non ci guarda/ Non ci parla/ E non ci fa sapere...").
Tornano anche inediti accostamenti strumentali, come quello tra il dolente suono di un oboe e le cupe ma morbide percussioni africane nella bellissima "Passalento", in assoluto una delle canzoni più ispirate e commoventi dell'intera carriera di Fossati.
"Italiani d'Argentina", testo carico di serena rassegnazione più che di nostalgia per la madrepatria ("abbiamo l'aria, d'italiani d'Argentina ormai certa come il tempo che farà/ con che scarpe attraverseremo queste domeniche mattina..."), si avvale di un ritmo che rimanda alle milonghe di Paolo Conte, solo un po' più deciso e accelerato, insomma un po' meno jazzeggiante.
L'unico brano che si possa definire vicino al rock è "Discanto", in cui le cadenze dure e insistenti si adattano egregiamente al testo, che in pratica è un disincantato elenco delle cose per cui si vive tutti i giorni ("Di questo si vive/ E di tant'altro ancora/ Che inseguiamo come i cani/ Respirando dal naso/ Per finire invece/ Ancora sorridenti, ancora abbaianti/ Di un dolore a caso"). Fossati ormai ha mestiere da vendere, tanto da rendere gradevole un brano come questo, potenzialmente monotono, mediante opportuni salti di tonalità, sempre in crescendo, fino alla strofa finale in cui la robusta base ritmica si placa.
Piccoli gioiellini posti nel finale sono "Unica rosa", quasi un gioco sulle possibili rime in "osa", dalla melodia dolce e calmante come una tisana, e "Albertina", per pianoforte e voce, breve e intenso ritratto femminile. "Piumetta" è una specie di filastrocca che invoca le figure dei tarocchi, con un bel ritmo sostenuto e la partecipazione di Fiorella Mannoia, cantante prediletta dall'autore, che qui sembra nascondersi e fa in pratica poco più che il controcanto. È forse l'unico momento leggero di un album austero e teso, che consacra Fossati come miglior erede della canzone d'autore italiana, in un periodo in cui i cantautori "storici" sembrano essersi ormai appannati.
-OndaRock ("Claudio Fabretti" e "Luca Lapini")

.: Dati Tecnici :.



.: Analisi MasVis 1.2 :.



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