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Einstürzende Neubauten - The Jewels (2008)
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.: Band Info :.
(di sonorika)
Gli Einstürzende Neubauten sono tra le band più importanti e significative del movimento industrial, che sconvolse la scena musicale europea (e non) tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli anni 80 (altri gruppi di riferimento: Throbbing Gristle, Nurse With Wound). Nello specifico, la cifra espressiva degli Einstürzende Neubauten consisteva nell'utilizzo di strumentazioni atipiche, comprendenti martelli pneumatici, lamiere metalliche, tubi flessibili, compressori e altri elementi capaci di creare un suono alienante, ricco di dissonanze, rappresentativo della moderna civiltà industriale: da questo punto di vista le opere maggiormente significative del gruppo sono Zeichnungen Das Patienten OT e Halber Mensch, caratterizzate da angoscianti incubi pischici che attingevano dal rumorismo ma anche dalle avanguardie teatrali europee di inizio 900 (specialmente per quanto riguarda l'impostazione vocale di Blixa Bargeld, leader del gruppo ed ex chitarrista dei Bad Seeds). A partire da Haus Der Lüge (1989) il percorso degli Einstürzende Neubauten intraprende nuove direzioni: la foga distruttiva degli esordi comincia ad essere dapprima stemperata in canzoni più lineari (sebbene ancora arricchite da cacofonie industriali e da un approccio nevrotico e inquieto), e successivamente trasfigurata in una formula sonora contenuta e raffinata (vedi Silence Is Sexy e l'ultimo Perpetuum Mobile). Un ottimo compendio della carriera del gruppo è dato dalle tre antologie denominate Strategies Against Architecture, comprendenti inediti e materiale live. Incredibile l'influenza esercitata dagli Einstürzende Neubauten su parecchia musica successiva: sono in molti ad avere più di un debito nei confronti del gruppo tedesco (e del suo stile avanguardistico e rivoluzionario), dai Pussy Galore ai Sightings, passando per i terroristi elettronici anni 90.
.: Recensione :.
(di Davide "Forgottentear" Pappalardo,da powermetal.it)
questo nuovo album che raccoglie materiale in parte fino ad ora disponibile solo sotto forma di download per i supporters del loro sito (ovvero coloro che pagano una quota per permettere l'autogestione del gruppo). Ciò che accomuna il tutto sotto forma di concept album è il metodo di realizzazione: durante le pause della stessa sessione che ha portato l'anno scorso alla creazione di 'Alles Wieder Offen', tramite l'utilizzo di carte con scritte il nome di un oggetto o di uno strumento o di un'azione, ogni membro doveva decidere da solo come interpretare questi input sotto forma di musica, creando quindi una serie di brani assolutamente spontanei in cui fino alla fine non si sapeva cosa sarebbe successo, un gioco per ravvivare la vita musicale di uno dei gruppi più geniali e anticonvenzionali di sempre; il tutto accompagnato da un booklet di quaranta pagine e un filmato di quaranta minuti Acht Lösungen in Quicktime, per una completa esperienza artistica.
Il lavoro si pone a metà strada tra gli Einsturzende Neubauten dell'ultimo periodo più pacati e poetici, e le loro prime sperimentazioni rumoristiche d'inizio anni ottanta, tra cantato suadente e inconfondibile di Blixia, rumori d'officina, riverberi, distorsioni, graffi, silenzi, suoni d'organo, echi di pianoforte accennato, chitarre, frusci, pattern e beat ripetuti, drone incalzanti, cori crescenti in intensità, parti ambient, ottenendo quel effetto teatrale ormai marchio del gruppo, per un album non feroce, ma appartenente in piena regola al suono industriale per ritmiche e atmosfere metalliche; interessante come i brani funzionino molto bene nella struttura a discapito della loro natura casuale, dimostrazione di quella sincronia che ormai si è creata tra i membri del gruppo dopo anni di attività, risultando addirittura tra i migliori del loro ultimo corso musicale e non solo.
Mi chiedo quanti gruppi possono permettersi di giocare con se stessi e l'ascoltatore senza preoccupazioni commerciali di sorta e ottenendo tali risultati: evidentemente gli Einsturzende Neubauten possono, e non ne sono sorpreso dato che da sempre questo gruppo ha fatto della sperimentazione e dell'eleganza brutale la sua ragione d'essere.
.: Review :.
(by Luke Turner, from thequietus.com)
Where once Einsturzende Neubauten improvised by drilling through the floor of the ICA and pummelling what audience there might be into quivering supplication, Jewels sees them adopting a more subtle, eloquent approach. In a similar vein to Brian Eno’s Oblique Strategies, Jewels was conceived with the band picking cards from a hat, and then constructing tracks by following the commands written thereupon. An industrial Scrabble, if you will. These instructions took the form of cryptic references to Neubauten’s work, from music to instrumentation to relationships, that were then used to recreate the 15 tracks that make up Jewels . Blixa Bargeld has called this process a “subversive interpretation game”.
It’s a fascinating approach, and one which works surprisingly well as a complete album (the Jewels were originally released a track at a time, month by month, to the Neubauten supporters). It unites the slightly portly Neubauten of 2008 and the angry urchins who made mincemeat of a tired and isolated Berlin back in the early ’80s. Indeed, this glance over the shoulder seems to be very much part of the current Neubauten mindset. When I saw them perform one of their superlative live shows just last week, Blixa Bargeld explained how one new track was developed from a guitar part he first played in a cellar in 1982, with his amplifier used to plug the entrance. From that claustrophobic birth, Bargeld says he developed the piece as “a dialogue between the old Blixa and the young Blixa. Or the old Blixa, and the new Blixa.”
Their recent albums (Perpetuum Mobile, Silence Is Sexy) have been marked by an ever increasing melodious bent, with gloriously unearnest B&Q-rave bangers that resound with heart and soul. Bargeld’s deconstructionist “game” takes this and seamlessly welds it to some of the more aggressive material of yore.
This is abundantly clear from the off, where ’Ich Komme Davon’ builds from compressed air hiss and minor percussive elements into a being of glorious, triumphant and brassic pomp. It, remarkably, manages to fit all this in and give you plenty of change from three minutes. ’Mei Ro’, shows that Neubauten are still masters of the rough and improvised noise, water and metal coursing beneath Bargeld’s snapped lyrics. Crucially, it’s only two minutes long. ’Ansonsten Dostojevsky’, one of the finest tracks here, hulks along with coiled spring beats and ship’s hold clangs contrasting with a melodic glockenspiel effect. It all build inexorably to the longest track ’Die Ebenen werden nicht vermisch’, monastic chants and an oil derrick throbbing bass giving way to a climax of screams and scattered metal.
Jewels sees Einsturzende Neubauten underlining their position as the premier exponents of experimental industrial music. They’re certainly not desperately cool, the experimental crowd oft preferring the widdly laptop piffling of hip Americans (the perennial problem of fear of both the gothic and Teutonic), but none have the power, the eloquence, the panache of Blixa Bargeld and his merry cohorts. This is a collective who have always dealt with taking the elemental, both in tools deployed and sound, and reassembling it into a distinctive, vibrant whole. By applying this approach to their very selves, they have created a celebration of everything they have achieved over the past quarter of a century, each Jewel sitting proud and violent on Einsturzende Neubauten’s titanium crown.
.: Tracklist :.
01 - Ich komme davon.flac
02 - Mei Ro.flac
03 - 26 Riesen.flac
04 - Hawcubite.flac
05 - Die Libellen.flac
06 - Jeder Satz mit ihr hallt nach.flac
07 - Epharisto.flac
08 - Robert Fuzzo.flac
09 - Magyar Energia.flac
10 - Vicky.flac
11 - Ansonsten Dostojewsky.flac
12 - Die Ebenen werden nicht vermischt.flac
13 - Am I Only Jesus?.flac
14 - Bleib.flac
15 - I Kissed Glenn Gould.flac
Acht Lösungen-v2.mov
.: Mediainfo report:.