[DVD5 - Cze Eng - Sub Ita Eng]Alice - Neco z Alenky - Jan Svankmajer[TNTVillage]

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Description

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ALICE
(Něco z Alenky, 1988 )


Maggiori informazioni su / More information on http://forum.tntvillage.scambioetico.org/index.php?showtopic=347264



Un film di

JAN ŠVANKMAJER



DVD5 - CZE ENG Ac3
Soft Sub ITA - ENG




















Il DVD comprende anche / On DVD:
• Italian cover e booklet 1:1 (300 dpi)
• Introduzione di Massimo Fusillo, docente di Critica letteraria e letterature comparate all'Università de L'Aquila
• "Alice in Wonderland" di Percy Stow, Cecil M. Hepworth (1903), 9 min, il primo film tratto dall'opera di Lewis Carroll / the first film about Alice by Lewis Carroll
• "Possibilità di dialogo/Factual Discussion (Moznosti Dialogu) by Jan Svankmajer, 1982, 11 min

Chi non conosce la storia di Alice nel Paese delle Meraviglie e del suo seguito, Dietro lo specchio? E' probabile che, a grandi linee, un po' tutti se la ricordino, non foss'altro per averla vista nella versione Disney...
Bene, adesso provate un attimo a cancellarvi dalla mente tutto quanto e tentate di pensare a questo: c'era una volta una bella bambina bionda molto annoiata, che una sera vede un coniglio impagliato in una teca di vetro prendere vita improvvisamente, liberarsi dai legacci, controllare l'orologio da taschino e... ficcarsi dentro a un cassetto nascosto sul fondo del contenitore! La bimba, in qualche modo, riesce a seguirlo, precipitando in un mondo che è forse più un incubo che un sogno, più un museo degli orrori che un paese delle meraviglie. Oggetti reali che prendono vita e si tramutano in inquietanti presenze, spazio e tempo che si annullano e si ripiegano su sé stessi... Poi alla fine, grazie al cielo, tutto ha un termine, come dopo un risveglio... Sogno? Realtà? Fantasia? Allucinazione? Ma, soprattutto, che folle, destabilizzante, inquietante e incredibile film abbiamo visto? Alice, il primo, geniale lungometraggio di Jan Švankmajer. Anzi, per la precisione Něco z Alenky, "qualcosa di Alice"... Perché tutto non ce l'avremmo mai fatta a reggerlo!

This adaptation of Lewis Carroll's Alice in Wonderland mixes animation and live action to create a dreamlike world, but don't let that fool you into thinking it's simply a kid's film. Young Alice (Kristyna Kohoutová, spoken by Camilla Power) watches a stuffed and mounted rabbit come to life in her playroom and follows it through a magical drawer into a strange world that resembles a 19th-century toy store come to life, with a few specimens from a natural history museum thrown in. Czech animator Jan Svankmajer retains the familiar story elements but tweaks them with bizarre imagery brought to herky-jerky life with his spasmodic style of stop-motion animation. The caterpillar becomes a sock puppet with dentures, while other crazy creatures materialize as creepy skull-headed beings that bleed sawdust. Throughout the tale Svankmajer returns to punctuating close-ups of Alice's lips telling the story, just to remind us that this is a tale told. In the best surrealist tradition Svankmajer uses familiar objects in unfamiliar ways, giving a fantasy quality to the banal (and the not so banal) while tipping the dream logic to the edge of nightmare. While the imagery remains more unsettling than genuinely disturbing, younger children will certainly be happier with Disney's brightly colored animated classic Alice in Wonderland. Older children and adults will better appreciate Svankmajer's sly visual wit and unusual animation style.








Format Video: 4/3
Time: 86 min
Audio: Stereo - ceco e inglese / Czech and English
Video: dvd5 by original Italian dvd (5,6 Gb)
Subtitles: italiano e inglese (English and Italian)




Due parole sul film... / About the film


Czech animator Svankmajer's "Alice" is an outlandish work of genius. It is based on Lewis Carroll's classic "Alice in Wonderland" but this is definitely the filmmaker's own take on things, and a surreal take it is. Alice (a live girl) is half asleep in a lonely attic when a stuffed rabbit (stop-motion animation) in a glass case pulls up his nailed-down feet, rips a pocket watch out of his own sawdust stuffing, and we're off on an eerie adventure. Much of the film is very quiet; there is no background music, just superb, tactile sound effects that help us appreciate every loving, weird detail that comes along. Of these there are many; Svankmajer, like Carroll, has the true surrealist's eye for simple images that are extremely powerful and memorable, but for reasons our conscious mind can't possibly explain. Occasionally Alice herself speaks any necessary dialogue, as if narrating her own dream; we often cut to a shot of her lips moving and completely unrelated words come out in English with a delightful British accent. (Some reviewers below have found this apparent disconnect between the moving lips and the English speech annoying but I found it strangely magical, and very much intentional on the filmmaker's part.) The detailed puppetry amid these claustrophobic indoor diorama sets is wonderfully done. A few bits of this film might freak out little kids, but they will probably be bewildered anyway. Instead, adults who appreciate carefully done, brilliant, undigital whimsy will hopefully enjoy this little jewel as much as I did; I first watched with intrigued delight, and every few years I like to watch it again.


Ho voluto presentare di nuovo, questa volta in formato DVD5, l'Alice di Švankmajer, dopo averla proposta in versione XivD. Questo perché mi sembrava che occorresse in qualche modo onorare una delle poche presenze in Italia di Švankmajer, sempre per merito della RAROVIDEO, che cerca - seppur con qualche limite - di sdoganare anche da noi un autore che definire di nicchia è poco. Forse, proprio per questo, il dvd poteva essere realizzato in maniera più meditata, soprattutto negli extra... Ma, considerando quanto poco si faccia nel nostro Paese per il cinema d'essai, l'opera della RAROVIDEO è particolarmente rimarchevole. E ora passiamo al film.

Něco z Alenky è il primo lungometraggio realizzato da Jan Švankmajer, il geniale artista d'origine cecoslovacca considerato uno dei maggiori registi viventi, oltre che un maestro indiscusso nell'arte dell'animazione.
Se qualcuno ha in mente l'Alice di Disney o di Burton, per favore se le scordi. Se ha in mente i due libri di Lewis Carroll, ne resusciti le parti più inquietanti. Così non resterà troppo sorpreso da questa pellicola che, a detta dello stesso regista, può reggere qualsiasi interpretazione lo spettatore proponga, in quanto - sempre secondo Švankmajer - il processo creativo non termina con la conclusione dell'opera, ma prosegue nella mente di chi la guarda.

Che suggestioni fornire, quindi, per un lungometraggio d'animazione che le avalla tutte? Potrebbe comunque essere interessante suggerire almeno un approfondimento. Mi sembra infatti che Švankmajer mescoli Carroll con uno degli scrittori che maggiormente lo hanno ispirato (che hanno ispirato Švankmajer, non Lewis Carroll!): il Marchese De Sade. Non perché l'Alice del regista cecoslovacco sia particolarmente licenziosa, al contrario, ma perché controlla il mondo e l'esperienza immaginativa attraverso la narrazione. Il suo è un De Sade/Carroll riletto da Roland Barthes. Se racconto, controllo. Se narro, dòmino la situazione. La realtà diventa controllabile soltanto quando è filtrata attraverso il linguaggio, insomma. In De Sade narrare l'aberrazione è un modo per controllarla, per razionalizzare l'impulso primordiale e la libertà sfrenata. Qui succede la medesima cosa: la fantasia si domina attraverso la sua narrazione. Anzi, si potrebbe dire che proprio come in De Sade il linguaggio stesso sia un altro nome per immaginazione.

Ma quale situazione deve davvero dominare la piccola Alice? Quella di un rapporto con un mondo (interiore? Onirico? Fantastico?) in cui le categorie kantiane del tempo e dello spazio sono stravolte. Il tempo ripete se stesso, ciò che è grande diventa piccolo e viceversa, i rapporti con gli oggetti sono modificati ontologicamente, in quanto ognuno di essi recupera (acquista? Rivela?) una natura diversa e propria... In questo universo in cui tutto appare illogicamente indomabile, Alice percorre il suo percorso verso la riconquista del potere sulle cose e sulla mente, fino a diventare vincitrice e padrona dell'immaginazione stessa, inglobandola in una visione più ampia del suo quotidiano. Il "pedone" Alice, insomma, proprio come nel libro diventa regina e come tale conquista il dominio sulla sua realtà oggettiva e su quella soggettiva. Acquista insomma il potere (di vita e di morte, come rivela secca la frase che la bimba pronuncia a chiusa del film), ma soltanto attraverso la narrazione e la ripetizione, un po' come nelle 120 giornate di Sodoma... Preparatevi quindi per le inquietanti 120 giornate di Alice! E ricordate, come dice la biondina durante i titoli di testa, che "dovete chiudere gli occhi, altrimenti non vedrete niente"!

L'introduzione di Massimo Fusillo, a mio avviso, dice quanto ci si attende di sentire sull'opera di Carroll e su questo film, ossia le solite cose, un po' vecchiotte e un po' banalotte. Parere personale, naturalmente. Ciò non toglie che possa essere una decente introduzione all'opera in sé.
Il cortometraggio "Alice in Wonderland" sarà anche una rarità, ma è piuttosto inguardabile, date l'età e l'usura. Una curiosità, nulla più.
Chi non l'ha mai visto, invece, butti un occhio a "Moznosti Dialogu", grandissima prova d'animazione di Švankmajer, su cui magari tornerò in futuro...

Di ben altra carartura è invece il booklet, con una bella e interessante presentazione di Bruno Di Marino, consulente della collana "Interferenze" di RAROVIDEO, studioso e critico cinematografico, oltre che ricercatore in “Discipline dello Spettacolo” presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione della UTIU (Università Telematica Internazionale) di Roma. Di Marino sa introdurre l'opera in maniera molto più approfondita e più puntuale di quanto faccia Fusillo nel video. Vi consiglio quindi di leggere bene il libretto e magari di lasciar perdere Fusillo, anche perché il booklet ospita molte altre chicche: una serie di pensieri di Svankmajer sulla propria opera, su Alice e su Carroll, oltre che a una breve ma interessante disamina di "Moznosti Dialogu".

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