[DivX-Ita Fra Mp3-sub] La fièvre monte à El Pao (1958, Bunuel)

L'isola che scotta

La fièvre monte à El Pao

di Luis Buñuel - 1958



Rating IMDB: 6.9/10

Regia: Luis Buñuel; soggetto: dal romanzo di Henri Castillou; sceneggiatura: Luis Buñuel, Luis Alcoriza, Charles Dorat, Louis Sapin, Henri Castillou; interpreti: Gérard Philipe, Jean Servais, María Félix, Raúl Dantés, Domingo Soler, Víctor Junco; produzione: Groupe des Quatre, Filmex (Messico-Francia); durata: 97’



La trama / recensione

Un giovane funzionario governativo, Ramòn Vàsquez, vuole migliorare le condizioni di vita dei carcerati dell'isola di Ojeda, ma i suoi sforzi di liberalizzare un regime dittatoriale dall'interno risultano controproducenti e ottiene solo di far ricattare la sua donna, costretta ad accettare le attenzioni del nuovo governatore. Quando capirà di essere stato strumentalizzato, pagherà cara la sua presa di coscienza.



«È forse il film di Buñuel dalla trama più complicata, riflesso della politica degli intrighi che racconta e stigmatizza [...]. Buñuel accetta pienamente lo statuto divistico di Maria Felix: la inquadra sempre con attenzione e rispetto, esaltandone la figura con giochi di specchi o con le luci e ombre del maestro Figueroa, e il personaggio non manca di una sua forza. Sprezzante, sicura di sé, padrona dei suoi uomini, Inés non si preoccupa che qualcuno possa vederla mentre bacia il colonnello suo amante. D’altra parte, come gli dice in una memorabile battuta, è così simile a suo marito che non le sembra neanche di tradirlo» (Alberto Farassino).





Luis Buñuel

Luis Buñuel nasce nel 1900 a Calanda, nella provincia aragonese di Teruel. Il padre, un proprietario terriero arricchitosi in America, sposò la madre appena diciassettenne, una giovane devota e molto bella. L’educazione religiosa ricevuta in un collegio di gesuiti segna in modo indelebile la personalità del giovane Luis. Dopo alcune scelte scolastiche sbagliate, nel 1924, Buñuel si laurea in lettere. Nel suo soggiorno a Madrid stringe amicizia con Federico García Lorca e Salvador Dalí, coi quali condividerà la poetica surrealista. Nel 1929, a Parigi, realizza Un chien andalou, nato dal reciproco raccontarsi i sogni con Salvador Dalí (che vi partecipa come sceneggiatore e attore). Si tratta di un cortometraggio della durata di 17 minuti, senza una vera e propria trama, ma che si svolge attraverso associazioni mentali, immagini choc, dell’inconscio e del sogno, secondo la logica surrealista.

Nel 1930 i visconti di Noailles offrono al giovane Luis il capitale per dirigere L’âge d’or, suo secondo film surrealista con a fianco ancora Dalí. Questa volta i due realizzano un libello satirico contro la borghesia capitalistica e i suoi pilastri: la Chiesa, lo Stato e l’esercito (tema ricorrente nei film di Buñuel). Il visconte rischiò la scomunica, mentre lo Studio 28 di Parigi dov’era proiettata la pellicola fu teatro di violente incursioni di squadristi di destra. Il film uscì in pubblico solo nel 1950 a New York e l’anno successivo a Parigi.

Durante la dittatura franchista, Buñuel si trova in esilio negli Stati Uniti, dove viene assunto dal Museo d’Arte Moderna di New York come consigliere e supervisore al montaggio. Qui, con l’aiuto di Max Aub, trasforma alcune pellicole di propaganda nazista in documenti di spaventosa ferocia. È, però, costretto a dimettersi dall’impiego quando Salvador Dalì lo definisce un ateo. Si sposta in Messico per adattare un dramma di García Lorca, La casa di Bernarda Alba, ma il progetto fallisce. È qui che il regista spagnolo riprende dopo alcuni anni di pausa il suo posto dietro la macchina da presa, finanziato da Oscar Dancigers, così come Serge Silberman produrrà i film francesi degli anni Sessanta e Settanta.

Del 1950 è I figli della violenza ambientato in un quartiere povero di Città del Messico, film presentato e premiato a Cannes l’anno successivo. Viridiana (1961) è la prima pellicola girata in Spagna da Buñuel, dopo trent’anni di esilio. Vinse la Palma d’oro a Cannes, ma fu proibita in Patria e osteggiata dal Vaticano come “insulto alla religione cristiana”. Altri attacchi antiborghesi e anticlericali sono affondati da Buñuel con film come L’angelo sterminatore (1962), Bella di Giorno (1967), Il fascino discreto della Borghesia (1972).

Quell’oscuro oggetto del desiderio (1977), è l’ultimo film del cineasta spagnolo, un anno prima della morte. Tratto dal romanzo La donna e il burattino scritto nel 1898 da Pierre Louÿs, la pellicola è considerata un capolavoro che, letto in chiave psicoanalitica, offre un’infinita teoria di simboli, trasgressioni e significati intelligibili.

(foto: Salvador Dalí. Portrait of Luis Buñuel. 1924)





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Name: L'isola che scotta - La fièvre monte à El Pao (1958, Bunuel) DivX, Ita-Fra Mp3, by BTMN.avi

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This report was created by AVInaptic (02-09-2007) on 3 set 2007, h 20:45:53



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