DivX-ITA Anplagghed al cinema

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Description

Prima scena (sbarco spaziale)

(voce fuoricampo): Anno 2006, pianeta terra: la percentuale di monossido di carbonio è cresciuta in maniera esponenziale, la sopravvivenza della specie umana è a rischio. Si stanno studiando piani per l'evacuazione, un equipaggio di selezionatissimi esploratori interstellari è stato incaricato di portare a termine una missione di vitale importanza: individuare un pianeta ospitale su cui trasferire l'intero genere umano ormai a rischio di estinzione. Il nostro futuro è nelle mani di questi intrepidi astronauti.

Aldo: ...sono ingegnere positronico laureato al Cepu!
Giacomo: Sette anni fuori corso...
Aldo: [Aldo si stufa dell'aria saccente del suo robot, cioè Giacomo.] Guarda che ti smonto e ti rimonto a immagine e somiglianza di un frullatore! E adesso che ti guardo bene, ci guadagni.
Aldo: Mandate pure il raggio teletrasportatore. [Il raggio appare in posizione sbagliata, alla loro destra.]
Giacomo: Ha progettato lei anche quello?
Aldo: Avete sbagliato di poco, ma avete sbagliato. Rimandate il raggio. [Il raggio compare di nuovo, questa volta alla loro sinistra.]
Giacomo: Ci dev'essere suo fratello gemello al puntatore.
Aldo: Non è che per caso hai sbagliato tu le coordinate?
Giacomo: Di sicuro la cagata l'ha fatta lui.
Aldo: Aaaah, ma perché parla tanto? Avete sbagliato di nuovo, ma lasciate il raggio lì dov'è che ci saltiamo dentro noi... Sennò facciamo notte, in inglese fahrenheit.
Giacomo: Sarà un piacere prendere a calci questa palla di merda! [Riferendosi alla "biosfera" resa inutilizzabile da Aldo.]
Aldo: E anche se si evolvono più in là della muffetta non vanno. [Parlando delle possibili forme di vita trovate nel pianeta.]
Giacomo: [Il robot ha trovato tracce di vita con un rilevatore, ovvero il pubblico.] Comandante non si allarmi, non sono ostili. Sono solo molto curiosi.
Giovanni: Ma c'è dell'intelligenza?
Giacomo: Adesso non esageriamo comandante! [Puntanto il rilevatore verso il pubblico.] Tracce di intelligenza. Sì... un po' di più... molto meno... no... così così... potrebbe dare di più ma non si impegna... [Lo punta verso Aldo.] È scomparso il segnale!
Giovanni: Forme di vite semintelligenti, ditemi, l'uccellino è vivo o morto?
Irina [Con accento russo.]: Eh, nel suo caso è morto!
Giacomo: Comandante, muschi e licheni chiedono di parlare con un interlocutore più qualificato.
Giovanni: Ci vorrebbe un volontario.
Aldo: Comandante, vorrei essere io il volontario.
Giovanni: Siamo spacciati.
Aldo: Comandante, le ricordo che io sono metà venusiano e metà terrestre.
Giacomo: Avrei detto metà demente!
Giovanni: [Parlando di Aldo.] È andato in trans... o è diventato un trans...
Giovanni: Noi siamo terrestri: uomo, donna, robot... [Indica Aldo] Terrone! (Giovanni)

[modifica] Seconda scena (al bancomat)

Giacomo: [Spazientito da Aldo che non riesce a prelevare dal bancomat.] Scusi, scusi, ha dei problemi alle mani? Tipo gravi impedimenti motori agli arti superiori? No, perché sono venticinque minuti che digita inutilmente su quella tastiera, suppongo nel vano tentativo di prelevare denaro senza riuscirci. Ce la farà entro Natale? Glielo auguro io e tutta la fila, grazie e buon lavoro!
Silvana: Va be', scusi eh! Stia tranquillo, ci sono prima io davanti, quindi...
Giacomo: Quindi se lei non ha un cazzo da fare è un'altra questione, ha capito? Non è che possiamo star qua tutta la mattina ad aspettare uno che deve fare un prelievo.
Aldo: Per favore cortesemente, glielo dico cortesemente e? può... andare un passo dietro la linea gialla? e non starci sopra e? non schiacciare la schiena alla linea gialla e? perché la linea gialla soffre, perché la linea gialla è un punto di di di fermo no nun punto di sovraccarico, ha capito? non le sto chiedendo chissà che cosa! voglio dire è inutile che mi guarda con qui occhi da cernia! forse perché mi vuole cernire il codice segreto? è per questo che va un passo avanti e? questo a allunga questo collo a brontosauro perché mi vuole cernire il codice segreto? e? e? cosa vive lei ancora nel giurassico signora? guardi stiamo facendo una una cosa di di proprietà privata questa è una stanza non è un cantieeereeee! e non è quest e non mi guardi questa oassesa uuu oooaaaaaa.
Giacomo: Signora non faccia gli occhi da cernia e il collo da brontosauro con uno che ha dei problemi motori alle mani e soprattutto ormai è acclarato siamo difronte a un individuo che non sa ne intendere e ne volere capisce? se no siamo qua fino alla prossima olimpiade.
Silvana: Ma guardi che è diventato tutto rosso, prende le malattie, sa... Lei deve assorbire tutte le energie benefiche della luna, eh! Apra tutti i suoi chakra!
Giacomo: Glieli aprò io i chakra, adesso!
Aldo: No! ho sbagliato! ho sbagliato è la seconda volta che sbaglio ora se sbaglio anche la terza volta mi mangia la tessera del bancomat io sono un uomo finito.
Giacomo. magari così si leva dalle palle e preleviamo noi.
Aldo: Telefono a casa.
Giacomo: Telefono a casa?
Aldo: Ma tanto è inutile non ci sarà nessuno.
Giovanni: Ma porca...
Aldo: Graziella sei a casa? mamma mia mi stai salvando la vita non sai quanto ti sono grato che tu sei a casa in questo momento, graziella ascolta eee è graziella mia suocera è a casa.
Giacomo: Ce la saluti molto calorosamente.
Aldo: Ti salutaaa... lei è?
Giacomo: Giorgio Stramaroni.
Aldo: Giorgio Stramaroni una persona molto in. ascolta graziella dovresti andare in camera di gaetano, hai presente capitan orsetto quello che lui ci gioca sempre che parla sempre con lui che per parlare con me parla attraverso di lui, capitan orsetto quello che ci dorme tutte le notti... ce l'hai in mano? squartalo!
Silvana: Ma scusi lei, eh, ma come faceva a saperlo?
Giacomo: Piacere, mago merlino!
Silvana: Ma va?
Giacomo: Vuol vedere la bacchetta magica?
Giacomo: [Parlando dei cani di Giovanni.] Perché non se ne porta una a casa?
Silvana: Eh no, perché non ho un giardino...
Giacomo: Che sfiga...
Giovanni: Vuole del roipnol?
Silvana: Eh no, perché non ho un giardino...
Giacomo: Ma voi due vi siete conosciuti a San Patrignano?
Silvana: Ma.. senta lei, scusi se mi permetto, ma lo sa che non si danno calci ai cani?
Giacomo: Chiedo scusa, la prossima volta li darò a lei.
Silvana: Eh no, perché non ho un giardino...
Giacomo: Ora compro una dose di eroina e mi ammazzo! Qui la venderanno, eh..
Giacomo: [Ad Aldo che non si muove a prelevare i soldi.] Senta! Lei sta scrivendo "Guerra e pace"?
Aldo: Oh, dovreste farmi tutti un favore! Scusate, lì dietro... Allora, dovremmo fare tutti una cosa insieme. Siccome qui c'è una gazza ladra addestrata a portare via i soldi al malcapitato... ed è capitato. Allora, per evitare che questa qui plana, agitiamo tutti le mani. Questa qui si spaventa e non plana. Avanti, facciamolo, dai! Forza, tutti insieme. Agitiamo le mani. [Silvana e Giovanni lo fanno, mentre Giacomo sta con le braccia incrociate.]
Silvana: Senta, scusi, ma agiti le braccia, che cosa le costa?
Giacomo: Tanto la mattina è andata a puttane!
Silvana: [Aldo ha finalmente finito di prelevare e Giacomo va davanti al bancomat.] Scusi eh, forse non si ricorda, ma c'ero prima io davanti a lei!
Giacomo: Ha ragione... ma incameri l'energia di Nettuno e Plutone, faccia un soffritto aiurvedico, liberi due o tre chakra e si tolga dalle palle!

[modifica] Terza scena (galleria d'arte)

Aldo: Ogni colore è monocromatico a sé stesso.
Giovanni: Fistalloni credevo fosse uno della Lega...
Giacomo: Mi stupisco che tu non colga la differenza tra oggetto e sua rappresentazione, tra realtà e opera d'arte, fra immanenza e trascendenza. Ci sono voluti secoli di dibattito metafisico e ontologico attorno al concetto di rappresentabilità che l'uomo oramai ha introiettato e superato. Perdonami caro.
Giovanni: Ma vaffanculo! [Calciando l'estintore che credeva fosse un opera d'arte]
Giacomo: Che cosa ne dite?
Giovanni: Eh, che qualche deficiente l'ha rovinato con un taglierino! Si vede, porcava... Ha fatto tre sbreghi... È chiaro, non c'è controllo.
Aldo: Poi m'indigno, ci sarà un motivo perché mi indigno. Fanno entrare chiunque, si riempiono le tasche di taglierini, fanno quello che vogliono e noi non facciamo niente.
Giacomo: Posso urlare al mondo la mia indignazione? Posso farlo? Quanta ignoranza.
Giovanni: Bravo! Quanta ignoranza ci vuole per fare una roba del genere, dai! Un minimo di testa...
Aldo: Ma io non capisco... se tu sei ignorante, rimani nella tua ignoranza, nella tua mediocrita! Ma invece sei inviodioso, geloso, e vieni qua dove ci sono persone che comunque si vogliono evolgere...
Giovanni: Da che lato? A destra o a sinistra si vogliono evolgere?
Giacomo: Ma ditemi dove sbaglio, ma ditemi dove sbaglio! E cosa posso fare!
Giovanni: Ma tu sei bravissimo, sai un sacco di cose, le spieghi... avercene!
Aldo: Ma... Giacomino, esistono i cretini... esistono, giusto? Purtroppo sì, e sono anche molto vicini a noi.
Giocomo: Molto più di quanto lo si creda!
Aldo: Tu non ti sottovalutare mai, perché tu sei un diadema di questa società. È grazie a te che il mondo va avanti. È grazie a te che io oggi so qualcosa!
Giovanni: Niente... però questo è un altro discorso.
Giacomo: Ditemi almeno chi l'ha fatto.
Giovanni: Eh, saperlo! Vedi che calci nel culo gli davamo, se lo beccavamo mentre lo faceva. Oh, abbiam beccato una volta uno che rigava una macchina. Lui l'ha preso al volo, io da dietro bam, bam!
Aldo: Tre isolati a calci ne culo, prova a chiedergli a quello lì se ha ancora intenzione di rigar le macchine! Non lo fa più! Perché queste cose servono. Non sempre, però servono.
Giacomo: Lucio Fontana.
Giovanni: Ah, si sa chi è! L'han beccato. Ah bè meno male, almeno uno, una volta...
Aldo: Allora la giustizia funziona! Dieci anni, li devono dare. Prendere uno, per prenderne cento. Cioè prenderne uno, prenderne cento. Prenderne uno per prendere cento. Cioè, voglio dire, ci sono questi cento che camminano a stormo, adesso... voglio dire... fra cretini si ritrovano e camminano tutti così, tutti a stormo così... ogni tanto, come gli stormi, proprio... che si allargano, si stringono camminando. E danno anche fastidio da vedere. Poi c'è qualcuno che è al centro dello stormo, non riesce a respirare, ha bisogno di aria, allora si fa strada fino a che arriva nella zona limitrofa dello stormo e spinge quello che è già lì. Questo qui si perde dal gruppo e viene preso. Quindi prenderne uno, per non prenderne novantanove!
Giovanni: Non credo che fosse così, però...
Giacomo: È nato nel 1906 [In realtà il vero anno di nascita è 1899] .
Giovanni: Un vecchio! Eccolo lì! Ma porcavacca! Ma lasciali lì a guardare gli scavi in strada, che son contenti! E va la ruspa, che la tira su la roba! E lì passano il tempo e son contenti. Ma perché li devi far venire qui che non c'hanno più la testa.
Aldo: Se tu sei stato un cretino da bambino, sarai un cretino anche da vecchio! Se tu nasci torto, muori torto! Se tu nasci dritto... non è detto che muori dritto... puoi anche morire torto. Ma se nasci torto non puoi morire dritto! E non lo dico io, lo dice un greco... Lapalissian, un greco... proprio della Grecia.
Giacomo: È nato a Rosario, in Argentina.
Giovanni: Un extra-comuninitario! Ma porcavacca, ma tu li accogli qua e loro se ne fregano delle regole. A casa loro fanno una roba del genere, ti taglian la mani! E invece qua puoi far quello che vuoi, perché? Perché qua non rispettano più le regole.
Aldo: Vedi, noi siamo stati immigrati a nostra volta, ma quando siamo andati a casa di queste persone ci siamo comportati in ben altro modo e abbiamo fatto delle offerte che non potevano rifiutare.
Giacomo: È morto nel 1968. Dopo aver regalato al nostro paese capolavori di inestimabile bellezza esposti nei musei più importanti del mondo, dopo aver inventato lo spazialismo e i famosissimi tagli nelle tele. E voi due siete due bestie. [Ad Aldo.] Tu poi sei nato torto e morirai testa di cazzo!
Giovanni: È un aggravante.
[Davanti a una cornice senza quadro]
Giacomo: Ma come non c'è niente?!? [con enfasi] È un'opera d'arte...
Giovanni: L'han ciulata?
Giovanni: Ma Giacomo hai fatto la puntura a me?
Giacomo: Cosa ne so io? Se ti metti lì...
Giovanni: Ma non distingui il culo?
Giacomo: Ma Giovanni, il culo è culo.
Giovanni: E no, c'è culo e culo: pensa Dolce e Gabbana?

[modifica] Quarta scena (la truffa)

Aldo: Ha visto com'è stata veloce la funzione signora, sono diventato cardinale or ora.
Signora: Perbacco.
Aldo: Senta signora, ho da darle una brutta notizia... In casa sua, si annida nientepopodimeno che il Demonio!
Signora: Cosa si annida?
Aldo: Il Demonio si annida quasi sempre nel sifone... oppure nel water nel caso non abbia tirato l'acqua, ma lei ha tirato l'acqua.
Signora: Io tiro sempre l'acqua!
Aldo: Allora è sicuramente nel sifone signora. Signora, parliamoci in maniera papale papale. Dovrebbe far entrare il mio abdepto della curia di Milano che le stanerà il Demonio dalla posizione sifonile.
Signora: Guardi che il suo adepto mi ha appena adepto di essere qui per la benedizione natalizia.
Aldo: A Pasqua?
Signora: Eh!
Aldo: Allora le ha detto una cacata. [la signora ha capito della truffa, e Aldo inizia a preoccuparsi]
Signora: Senta, vuole che le passi l'esorcista o l'idraulico?
Aldo: Mi può passare tutt'e due per cortesia?

[modifica] Quinta scena (in strada col motorino)

Giacomo: Lei cosa vorrebbe dire? Che ci sono i cittadini di serie A e di serie B, secondo lei?
Giovanni: Se lo guardiamo bene in faccia, lì siamo C2 zona retrocessione...
Giacomo: Ahhh, un razzista
Aldo: Io sono di Gela.
Giovanni:di Gela... ah di Gela... ma dai Gela, profondo sud vai a chiamarla Gela, ma chiamala Scandinavia, Caloria per dire la gente che c'è in quel posto lì... città di baluba sicuro!
Giacomo: Mia mamma è di Gela!
Giovanni: Io faccio sempre due settimane di vacanze a Gela.
Vigile: Caro il mio furbino, a Gela non si fanno vacanze, a Gela si lavora e ci si rompe i coglioni, ha capito?
Giovanni: Infatti un po' tutte e due mi ricordo.
Aldo: Non vedo più niente!
Giovanni: Ma gli ho dato un colpo qua, cosa c'ha il nervo ottico sulla spalla?
Aldo: Ho preso anche il colpo di frusta!
Giovanni: Sì, ti porto al circo allora col colpo di frusta!
Aldo: Non vedo più niente! Vedo solo puntini!
Giovanni: Ecco bravo uniscili i puntini e viene fuori quello che sei: Str-o-n-zo.
Giacomo: Abbiamo fatto la revisione di questo motociclo?
Giovanni: Certo!
Giacomo: Eh certo, non ne sarei così sicuro, non vedo il bollino blu.
Giovanni: Eh, non è mica una banana!

[modifica] Sesta scena (sul terrazzo a fare bungee jumping)

Aldo: Ah, senti che aria pulita! Respira a pieni polmoni.
Giovanni: Che vista che c'è, eh! Siamo in alto.
Aldo: Altissimo, altroché.
Giovanni: Senti, ma... quello là è il Duomo di Milano?
Aldo: Pensa che l'aria è così pulita che quello è il Duomo di Pavia.
Giovanni: Ma dai! Quindi quella dietro non è la montagnetta di San Siro.
Aldo: No, è l'Etna!
Giovanni: Trenta piani quanto sono in misura?
Aldo: Eh... trenta piani sono cento foot.
Giovanni: E cento foot quanto sono più o meno?
Aldo: Cento foot sono più o meno venti yard.
Giovanni: E in metri non si può misurare?
Aldo: E questo chi è?
Giovanni: Il mio nonno in affido.
Aldo: Hai preso un nonno in affido?
Giovanni: Ma cosa ne so io? Ho firmato in un banchetto, pensavo fosse per le primarie invece era per il nonno in affido.
Giacomo: È bello profondo, eh! Porca troia, saran cento foot!
Giacomo: [Alla caduta di Aldo dal tetto di un palazzo] Uno di meno!

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