Death Tunnel [DVDRip Xvid-ENG ITA FRA AC3 5 1-Subs ENG ITA FRA] [Skart] [tntvillage

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Death Tunnel [DVDRip Xvid-ENG ITA FRA AC3 5 1-Subs ENG ITA FRA] [Skart] [tntvillage (Size: 2.09 GB)
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Death Tunnel [DVDRip Xvid-ENG ITA FRA AC3 5.1-Subs ENG ITA FRA] [Skart] [tntvillage.scambioetico.org]



POSTER





Original Title: Death Tunnel

Source: DVD --> DVDRip

Nation: USA

Genre: Horror

Direction: Philip Adrian Booth

Script: *Philip Adrian Booth, Marcel Cabrera, Roberto Correa

Music: Christopher Saint Booth

Productor: Christopher Saint Booth, Shane Dax Taylor

Interpreters: *Steffany Huckaby

*Annie Burgstede

*Kristin Novak

*Jason Lasater

Year: 2006

Language: Italiano (AC3 5.1), English (AC3 5.1), French (AC3 5.1)

Subtitles: Italiano, English, French (Extern, srt)

Lenght: 01:29:18

Dimension: 2143.994 MB







TRAMA(Italiano)

Per entrare in una confraternita studentesca, cinque ragazze devono trascorrere la notte in un macabro ospedale abbandonato dove in passato trovarono la morte più di 63.000 persone. Ogni corridoio conduce ad un nuovo brivido e ogni porta spalanca un abisso di terrore. L’unica via d’uscita è il tragitto sotterraneo che veniva usato per portare fuori i cadaveri: il tunnel della morte.(Fonte: libreriauniversitaria.it)



RECENSIONE (Italiano)

Il gran burattinaio, nascosto dietro schermi in bianco e nero, mescola le sue carte e le getta sul tavolo. Cinque piani, cinque ragazze, cinque ore… Inizia il gioco! Campo d'azione il Waverly Hills Sanatorium.

Un passo indietro. Il Waverly Hills Sanatorium esiste realmente, a Louisville, Kentucky. Costruito intorno al 1910, deve la sua macabra fama alla Peste Bianca che colpì lo stato americano nel 1928, causando 63.000 vittime. Esperimenti ai limiti della decenza etica e morale furono compiuti al suo interno, e le svariate morti che vi si consumavano venivano celate agli occhi dei parenti dei ricoverati ed alla pubblica opinione, attraverso un tunnel lungo circa 150 metri, fatto costruire nelle sue viscere per collegare l'obitorio con la ferrovia. I morti venivano precedentemente appesi in una stanza dotata di canali di drenaggio, e poi squartati per evitare la diffusione della malattia. La loro corsa terminava poi in fondo al tunnel, il tunnel della morte.

Parallelamente morti violente da parte del personale medico dell'ospedale si verificavano al suo interno, da suicidi tramite impiccagione sino a lanci nel vuoto.

Il giovane regista Philip Adrian Booth è rimasto evidentemente molto colpito da questi fatti tanto da dedicare all'argomento prima un documentario (Spooked: The Ghosts of Waverly Hills Sanatorium - 2005) da cui trarre spunto per il suo debutto sul grande schermo, Death Tunnel.

Booth dimostra di manipolare la macchina cinema con estro ed inventiva. Immerge senza tanti preamboli lo spettatore nell'immediatezza dell'azione, con una sequenza ad alto tasso emoglobinico da farci leccare i baffi ed accendere le nostre più rosee aspettative. D'altra parte, non era un certo Orson Welles a sostenere che l'incipit di un film doveva essere emotivamente coinvolgente per lo spettatore, per immergerlo subito nell'azione strappandolo dall'inerzia ed asetticità dello schermo bianco della sala cinematografica? La domanda è ovviamente pleonastica.Se l'idea del contagio, dell'infezione, della sofferenza e morte traspira dalle sudice pareti, stanze, corridori del Waverly Hills Sanatorium, Booth riesce a traslare questi elementi sulla celluloide di cui è composta la pellicola stessa, grazie ad una fotografia desautorata dei suoi toni più accesi, fatta eccezione per le tonalità di rosso, impercettibili movimenti di macchina che accompagnano come fossero la bacchetta di un direttore d'orchestra la traccia sonora fatta di violini, archi e rumori d'ambienti, l'uso di prospettive diagonali che tendono a deformare fortemente l'immagine, false soggettive che moltiplicano i punti di vista ed un tendenzioso montaggio finalizzato allo slittamento dei piani narrativi e temporali che finiscono per intrecciarsi inesorabilmente.Il film risulta gradevole ed avvincente per almeno la metà della sua durata. Dopo iniziano i problemi. Il regista infatti pare interessato più all'aspetto estetico dell'opera che non alla sua coerenza narrativa, tanto che con l'inserto di alcuni passaggi assolutamente illogici - vedi ad esempio la scena in cui la ragazza bionda si sveste per farsi la doccia (assolutamente senza senso a parte il fatto di assistere alla visione di un gran bel paio di tette) – così che la celebre sceneggiatura di ferro, inizia a mostrare i primi segni di ruggine. Ruggine che corrode alla lunga l'intera seconda parte dell'opera che, al di là di dettagli ed indizi sempre più reiterati affinché anche il più stolto degli spettatori possa capire l'identità finale di un mostruoso personaggio che si aggira per il Waverly Hills, scivola letteralmente sull'onda di litri e litri di sangue, viscere, liquidi amniotici e via discorrendo.

Un film che sebbene manifesti attinenze tematiche e narrative con recentissime pellicole quali Saw: L'Enigmista, Hostel, Non aprite quella porta remake, contiene in sè elementi di sicuro interesse per una piacevolissima serata all'insegna della paura e del terrore.

CURIOSITA'

Il Waverly Hills Sanatorium: Una Storia Vera (a cura di Actarus)

HOSPITAL

Il Waverly Hills Sanatorium a Louisville, Kentucky, rappresenta in assoluto uno dei luoghi più terrificanti conosciuti. L'edificio fu costruito ai primi del 1910 per cercare in qualche modo di debellare quella che al tempo era conosciuta come "the white death", ovvero la tubercolosi, un male che diede origine ad un'epidemia senza precedenti. Il Waverly Hills, dotato allora di strumentazioni all'avanguardia, era davvero un centro troppo piccolo (appena 40 letti) per tenere testa a questa piaga, così nel 1924 con uno stanziamento di circa 11 milioni di dollari, l'intero stabile venne praticamente smantellato e rimesso a nuovo. Il 1926 segnò l'anno della sua ufficiale apertura al pubblico. Purtroppo nessuno conosceva ancora le reali cause della tubercolosi, quindi i rimedi per guarire da questo male furono i più bizzarri e disparati, a volte anche i più brutali e barbari.

Si riteneva che si potesse guarire in base ad un tipo di alimentazione, oppure semplicemente respirando aria fresca; alcuni pazienti furono esposti addirittura a letali dosi di raggi ultravioletti, convinti che questo avrebbe ucciso i batteri della malattia. La teoria dell'aria fresca fu però la più accreditata, tanto che molti malati rimanevano con le finestre aperte sia d'estate che d'inverno, con le ovvie conseguenze al seguito. Ci furono anche degli esperimenti terrificanti, come quello per esempio che prevedeva l'impianto chirurgico nei polmoni di alcuni palloni che poi sarebbero stati gonfiati d'aria per permettere l'estensione dell'organo malato. Ovviamente tutte queste pratiche non servirono a nulla, così l'ospedale diventò praticamente per tutti questi poveri individui l'ultimo posto che riuscirono a vedere nella propria vita.

Fortunatamente ai primi degli anni 30 le cause della tubercolosi furono scoperte e questa malattia lentamente fu debellata. Nel 1961 il Waverly Hills Sanatorium fu definitivamente chiuso ma appena un anno dopo le sue porte vennero riaperte per diventare il Woodhaven Geriatrics Sanitarium. Le parole "morte" e "sofferenza" tornarono di prepotenza ad echeggiare nei corridoi dello stabile: iniziarono a diffondersi alcune voci che dicevano che nell'ospedale i pazienti venivano barbaramente percossi e ridotti a vivere nelle peggiori condizioni umane. Si sentirono spesso anche notizie relative a ripetuti abusi dello strumento dell'elettroshock, pratica usata talvolta per le terapie psichiatriche di una certa gravità e in casi assolutamente eccezionali.

Ai primi degli anni 80 il Woodhaven Geriatrics Sanitarium esalò per l'ultima volta l'ultimo suo respiro. Da allora tutto è rimasto lì, abbandonato, totalmente in balia di vandali e curiosi in cerca di avventura fra quelle lugubri mura. Le notizie di avvistamenti di fantasmi ormai non si contano più ed ora questo luogo è diventato una vera e propria attrazione turistica. Quale occasione quindi per costruirci sopra un film horror? Sarebbe da folli non prendere al balzo questo mito della ghost story e metterlo su celluloide. (Fonte: splattercontainer.com)



PLOT (English)

Five college girls who were attending an initiation party (themed "Truth or Scare") wake up inside an abandoned sanatorium. They are told (via a speaker system within the system) that they must spend five hours within the sanatorium, each on a separate floor. The girls are warned that they must survive five ghosts during the night. Each girl finds newspaper clippings from the 1930s, and they learn that the sanatorium had previously been used during the so-called "White plague," and that thousands died from the disease - while many others killed themselves in the hospital. Although this starts off as prank, both the girls and the prankster find themselves in a fight to prevent history from repeating itself. They discover that there is only one way out of the sanatorium - the tunnel underneath the hospital, nicknamed the "Death Tunnel," as it was used to transport all of the bodies out of the hospital. (WIKIPEDIA)



CRITIQUE (French)

Le "Death tunnel" du titre, c'est un couloir, destiné à évacuer les cadavres, situé dans un sanatorium où 63 000 personnes moururent de la tuberculose, pendant une épidémie de cette maladie. C'est dans ce lieu hautement pittoresque et réputé hanté que cinq étudiantes sont victimes d'un canular et s'y retrouvent enfermées pour être effrayées par les plaisanteries douteuses de leurs camarades. Mais, bien entendu, de vrais fantômes habitent les lieux et vont s'acharner sur les malheureuses. Si ce pitch peut sembler à la base plutôt simpliste, c'est le lieu même du tournage qui vient voler la vedette aux jolies actrices. En effet, les décors putrides, glauques, dégoulinant et délabrés de l'intérieur de cet ancien hôpital, ajoutés à un extérieur vraiment inquiétant et lugubre, sont largement propices aux apparitions spectrales et autres manifestations surnaturelles, tout en étant mis en valeur de manière épatante par une photographie magnifique. Par contre, l'intrigue restera très basique dans ses multiples rebondissements, sans vraiment chercher à innover, jusqu'au final très opportuniste. Mais, ce qui reste le plus gênant dans ce métrage, c'est le traitement apporté par le réalisateur, transformant son oeuvre en un long clip avec des plans ultra-courts, des séquences brèves ne laissant que très rarement le temps à une tension porteuse de frissons de s'installer ( la petite fille au ballon ), des flashbacks impliquant la présentation de l'intrigue disséminés un peu n'importe comment et de constantes allusions au passé mal gérées ( mais sublimées par des images marquantes ). Mais cela n'empêche quand même pas le métrage d'être lisible et d'offrir de très belles images macabres ( les corps du final ) et d'obtenir quelques effets de surprise réussis, tout en laissant l'imagination du spectateur faire le reste ( notamment sur les expériences pratiquées par le passé ). L'interprétation est cohérente, avec des actrices principales arrivant à faire passer leur impressions d'effroi, et les effets spéciaux sont réussis, peu gores ( l'avortement ) mais efficaces , avec une mention spéciale pour les revenants et surtout le brancardier fantôme au look original et saisissant. Donc, ce "Death tunnel" parvient à se faire apprécier, surtout esthétiquement, mais relève quand même du beau gâchis par rapport au potentiel naturellement disponible ( il ne faut pas oublier que le passé relaté ici est véridique et que le sanatorium est censé être réellement hanté ), tout en essayant de s'imaginer ce que ce film aurait pu être avec un traitement différent et moins stylisé ! (dvdpascher.net)













SCREENSHOT

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TECHNICAL DATA



[code]

[ Info sul file ]



Nome: D34TH TUNN3L [DVDRip Xvid - ENG ITA FRA AC3 5.1] [Skart].avi

Data: 24/10/2008 15:13:54

Dimensione: 2,248,140,800 bytes (2143.994 MB)



[ Info generiche ]



Durata: 01:29:18 (5358.08 s)

Tipo di contenitore: AVI OpenDML indexes multi-chunks (*)

Streams totali: 4

Tipo stream n. 0: video

Tipo stream n. 1: audio

Tipo stream n. 2: audio

Tipo stream n. 3: audio

Audio streams: 3

ISFT: VirtualDubMod 1.5.10.2 (build 2540/release)

JUNK: VirtualDubMod build 2540/release



[ Dati rilevanti ]



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Larghezza: multipla di 16

Altezza: multipla di 16

DRF medio: 2.941231

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[ Traccia video ]



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[ Traccia audio n. 1 ] Italiano



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[ Traccia audio n. 2 ] Inglese



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Canali (contenitore): 6

Frequenza (contenitore): 48000 Hz

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una schifezza del genere in tutta la mia vita non l'ho mai vista!!si salva solo la qualità del video che è molto buona ma l'audio è in 3 lingue diverse contemporaneamente.Non si capisce niente.Evitate di caricare queste schifezze -.-