Claudio Magris - L'infinito Viaggiare

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L'infinito viaggiare

Claudio Magris



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Dettagli

Autore: Claudio Magris
Titolo: L'infinito viaggiare
Anno: 2005
Lingua: Ita
Genere: Saggistica
Dimensione del file: 2,32MB
Formato del file: Pdf, Mobi, Epub, Lit, Txt



Contenuto

L'infinito viaggiare è una raccolta di brevi scritti di viaggio, ricordi e appunti che vanno dal 1981 al 2004: vent'anni di viaggi, dalla Mancia di don Chisciotte alla Pietroburgo di Raskolnikov, dai castelli di Ludwig di Baviera alla scrivania di Arnold Schönberg, dal Grande Nord al Grande Sud, dalla vicina Istria ai remoti fiordi.
Magris affronta il tema del viaggio come "persuasione", intesa come capacità di possedere la propria vita con la capacità di goderne pienamente ogni istante. In questo saggio l'autore propone le varie possibilità del viaggio: il viaggio al di là delle colonne d'Ercole e il viaggio attorno alla propria stanza; il viaggio di formazione alla ricerca dell'identità e il viaggio che fa scoprire la propria fragilità; il viaggio che ci rivela il mondo e quello che ci rivela noi stessi; il viaggio in cui si attraversano confini evidenti e quello in cui si oltrepassano frontiere invisibili.




“Chi viaggia è sempre un randagio, uno straniero, un ospite…
E così comprende che non si può mai veramente possedere una casa,
uno spazio ritagliato nell’infinito dell’universo, ma solo sostarvi,
per una notte o per tutta la vita, con rispetto e gratitudine.
Non per nulla il viaggio è anzitutto un ritorno e insegna ad abitare
più liberamente, più poeticamente la propria casa”.




“Viaggiare è una scuola di umiltà, fa toccare con mano i limiti della propria comprensione,
la precarietà degli schemi e degli strumenti con cui una persona o una cultura
presumono di capire o giudicano un’altra.”




Autore





Biografia

Lo scrittore e germanista Claudio Magris, uno dei più notevoli saggisti contemporanei e dei più penetranti e geniali studiosi di letteratura mitteleuropea, erede della grande tr{spam link removed}one culturale triestina, nasce il 10 aprile 1939 a Trieste.

Il mondo della sua infanzia e della sua adolescenza è Trieste, città di «frontiera» plurietnica e pluriculturale. La sua formazione intellettuale è legata anche a Torino — luogo del mondo intellettuale e dell’età adulta. Qui, infatti, Magris si laurea nel 1962 in Lingua e Letteratura Tedesca; quindi compie un periodo di apprendistato all’Università di Freiburg e per il periodo 1970-78 è ordinario di Lingua e Letteratura Tedesca all’Università di Torino; attualmente è docente alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Trieste.

La sua tesi di laurea, dal titolo Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna, pubblicata da Einaudi nel 1963, ha dato il via alla sua produzione e a un recupero della letteratura mitteleuropea. Da allora, in molteplici lavori saggistici, relazioni, introduzioni, prefazioni ed elzeviri — soprattutto nella collaborazione giornalistica con vari giornali, in particolare con il Corriere della Sera — Magris analizza la letteratura del nostro secolo, soprattutto quella mitteleuropea e scandinava, come metafora della crisi della civiltà moderna, contribuendo a diffondere, in Italia e all’estero, la letteratura del “mito asburgico”.

Nella saggistica di Magris il dato scientifico si fonde con quello umano, così come, nella sua produzione narrativa, persone, luoghi ed esperienze di vita si fanno spaccato di civiltà mitteleuropea.



SAGGI:
Wilhelm Heinse(1968), Tre studi su Hoffmann(1969),
Lontano da dove, Joseph Roth e la tr{spam link removed}one ebraico-orientale (1971),
L'anarchico al bivio. Intellettuale e politica nel teatro di Dorst (scritto con Cases Cesare, 1974),
Dietro le parole (1978),
L’altra ragione. Tre saggi su Hoffmann (1978),
Itaca e oltre e Trieste. Un'identità di frontiera (scritto con Angelo Ara, 1982),
L'anello di Clarisse. Grande stile e nichilismo nella letteratura moderna (1984),
Utopia e disincanto. Saggi 1974-1998 (1999),
L'infinito viaggiare (2005),
La storia non è finita (2006),
Alfabeti (2008),
Livelli di guardia. Note civili (2006-2011).


Nel 1984 esce Illazioni su una sciabola, romanzo con cui lo scrittore triestino esordisce nella narrativa, imponendosi come uno degli autori italiani più originali ed apprezzati all’estero.
Nel 1986 Magris dà alle stampe il suo capolavoro, Danubio, suggestivo diario sentimentale e viaggio nello spazio e nel tempo, da cui nel 1997 il regista Pressburger ha ideato per il Mittelfest uno spettacolo teatrale itinerante. Il romanzo, tradotto in più di diciassette lingue, è stato scritto, in buona parte, nei pomeriggi trascorsi a un tavolo del suo caffè prediletto, il Tommaseo, antico caffè triestino, sul tipo di quelli della vecchia Europa, «dove il tempo si è rappreso in grumi distinti e adiacenti».
Superata, dopo i due romanzi suddetti, la linea di demarcazione che separa il saggista dallo scrittore, Magris — già studioso del teatro in lingua tedesca e traduttore di testi teatrali (Buechner, Kleist, Ibsen, Schnitzler) — si cimenta anche con il genere dramma teatrale, e nel 1988 pubblica Stadelmann.
Dopo il romanzo breve Un altro mare (1991) e l’intenso e musicale racconto Il Conde (1993), nel 1995 pubblica Le voci.
Nel 1997 lo scrittore vince con Microcosmi il prestigioso Premio Strega; del 2001 è La mostra.
Nel 2005, Magris raccoglie le tante voci che popolano la narrazione e cerca pazientemente di ordinarle e unificarle in un poema, ispirato da Omero, Alla cieca. Nel 2006 esce Lei dunque capirà, un testo breve, un monologo al femminile struggente e impietoso, disperato e spietato, intenso e profondo: Magris rivisita il mito di Orfeo ed Euridice in chiave moderna, muovendosi tra esperienza personale e modello universale, con uno stile semplice, colloquiale, ma mai banale.



ROMANZI:
Illazioni su una sciabola (1984),
Danubio (1986),
Un altro mare (1991),
Il Conde (1993),
Le voci (1995),
Microcosmi (Vincitore del Premio Strega 1997),
La mostra (2001),
Alla cieca (2005),
Lei dunque capirà (2006).

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