AA.VV - Fiabe del popolo Tuareg[Pdf Mobi Txt Html Epub - Ita]

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Description













AUTORE :
AA.VV.
a cura di Vermondo Brugnatelli
(a cura di Uwe Topper)

TITOLO :
Fiabe del popolo Tuareg
(Marchen der Berber)

ANNO :
1994 (Mondadori Editore)

Peso del pack :
10,6 MB

Formati:
Pdf - Mobi - Txt - Html - Epub





«Eravamo tutti seduti intorno al fuoco, con i cugini, le cugine, le zie e il vecchio zio malconcio e ripiegato nella
sua lunga jallaba rappezzata. Le braci del focolare liberavano il loro ultimo calore, esauste per lo sforzo costante
imposto dalle donne. Questo calore serviva per cucinare i nostri pasti ma anche per il conforto di tutti noi.
«La sera, dopo cena, mia zia ci distribuiva una manciata di fichi che ci asciugavano sulle labbra il gusto del
pasto. (...) Col lembo del vestito la zia ripuliva i resti di sugo sui visetti rotondi e spensierati dei bimbi, i quali
attendevano che la sua voce si levasse nel silenzio e nella quiete della veglia.
«Allora la voce faceva risonare alta la formula iniziale: "Amashaho!... ". Sapevamo che a partire da quel momen-
to ci si sarebbero spalancate le porte di un mondo immaginario e fatato. I nostri corpi si stringevano l'uno
all'altro, perché l'abitudine ci aveva insegnato che un 'orchessa poteva saltar fuori in ogni momento, in questi racconti,
abitati dallo strano e dal meraviglioso, e in cui gli uomini e gli animali parlano la stessa lingua e si contendono il posto migliore.
«Il racconto della Mucca degli orfanelli ci strappava le lacrime, tanto erano tesi i fili della loro avventura.
Juhà, per la sua furbizia era ai nostri occhi non solo l'eroe della leggenda ma un vero eroe nazionale, a tal
punto lo consideravamo parte del mondo reale. Ne apprezzavamo la sfacciataggine, l'astuzia e l'intelligenza....»
« "C'era una volta un inverno molto freddo, la neve cadeva a larghe falde. .."e la famigliola si ritrovava intorno
al focolare dove ardeva la fiamma, e tutti in silenzio pendevano dalle labbra della vecchia.
E i bimbi più piccoli, uno alla volta, si addormentavano... »






I Berberi

No, io non sono Arabo! Così suona il titolo di un libro pubblicato di recente in Algeria da un Algerino. Non si tratta di un paradosso, ma della pura e semplice realtà: sono infatti milioni i nordafricani di madrelingua diversa dall'arabo, che rivendicano la propria autonomia linguistica e culturale rispetto al mondo arabo con cui fin dall'indipendenza i governi dei loro paesi hanno
cercato di identificarsi, e con cui il mondo occidentale di fatto li identifica.

Il peccato capitale dei Berberi - gli indigeni del Nordafrica - è quello di non avere praticamente mai costituito, dai tempi di Massinissa e Giugurta a oggi, un'entità politica unita e autonoma (uno "Stato nazionale"),
accontentandosi di difendere l'indipendenza delle proprie tribù o dei propri villaggi arroccati sui monti o in mezzo al deserto, anche a costo di cedere le città costiere e le regioni più fertili ai conquistatori che, nel corso dei millenni, si sono succeduti sul loro territorio (Fenici,Greci, Romani, Vandali, Arabi, Turchi, Europei).

La letteratura berbera

Fin dall'antichità i Berberi possiedono una propria scrittura, nella quale vennero redatte molte iscrizioni libiche e numidiche, come, per esempio, l'iscrizione di Massinissa a Dougga (Tunisia) del 139 a.C. Questo alfabeto (la cosiddetta scrittura tifinagh) viene tuttora impiegato dai Tuareg, che però se ne servono solo per scopi pratici, e non per tramandare opere letterarie.
Così, la maggior parte della letteratura berbera è una letteratura orale, tramandata di bocca in bocca nel corso dei secoli per opera di una catena di amusnaw ("coloro che sanno"), depositari del patrimonio culturale orale della propria tribù. Questa vasta cultura orale comprendeva le opere più disparate: poesie religiose o epiche; sentenze, detti e proverbi; testi in prosa di vario
tipo (fiabe, racconti storici, miti e leggende relativi a determinati luoghi e personaggi).

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Great! Thanks a lot!